DUE CUORI SPINTI DA UN PISTONE NEL DESERTO

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Viaggio di nozze mozzafiato per Emanuele Ferretti e Martina Negro che, in nome dell’amore, hanno sfidato il Sahara

A cura di Cinzia Rosati

Immagine 686kkUn quadro, una moto, un amore. Sono gli ingredienti principali di una storia condita di audacia e determinazione, passione ed intraprendenza: è la storia di Emanuele (Manè) Ferretti e Martina Negro nei loro viaggi in sella ad una moto. Perché galeotta è stata la passione per i motori tra questi due ragazzi che da 8 anni macinano chilometri di vita insieme. Lui di Acquasanta Terme, ma residente a Martinsicuro, lei di Alba (Cuneo), si conoscono sul web e si incontrano per la prima volta nel 2006 a Londra, dove lei lavora. E’ subito amore e decidono di non vivere lontani l’uno dall’altra. Dopo un periodo universitario a L’Aquila, Martina si trasferisce a Martinsicuro, dove con Emanuele condivide la passione per il volo (parapendio e paramotore) e le moto, con i viaggi in fuoristrada con la Honda Transalp. Alcuni compiuti dal solo Emanuele, nel deserto della Libia nel 2007,  tra le lande desolate dell’Islanda nel 2010, tra i territori impervi di Serbia e Montenegro nel 2011. Altri insieme a Martina, come i due viaggi in Tunisia.

L’Africa è da sempre nel cuore di Emanuele: «Da bambino  – afferma – osservavo con stupore un’immagine presente nel negozio di un barbiere ad Acquasanta, raffigurante le piramidi nel deserto con in primo piano un uomo con la moto. Quell’immagine vista così tante volte era entrata nella mia mente e alimentava il desiderio di visitare quei luoghi. Crescendo, con la passione per le moto ho coltivato anche quel sogno, che alla fine sono riuscito a realizzare». Nel 2007 Manè si organizza con alcuni motociclisti e va in Africa, mentre Martina resta a casa per motivi di lavoro. I due sono però in costante contatto e l’apprensione è alta quando, a causa di una brutta caduta nel deserto libico, Emanuele si fracassa una scapola. Ma nonostante il dolore e le difficoltà di guida, percorre circa 1000 chilometri in mezzo a dune alte anche 100 metri.

«Ogni motociclista che fa viaggi estremi – spiega – sa che deve affrontare completamente solo le difficoltà lungo il tragitto. Per questo è necessario gettare sempre lo sguardo oltre l’ostacolo, non soffermarsi sul problema che si pone davanti, ma riuscire a vedere oltre, per arrivare alla soluzione. Come nel motociclismo, così anche nella vita».

DCIM100GOPROEmanuele riesce a portare a termine il viaggio nonostante le difficoltà fisiche e, una volta rientrato, già pensa al prossimo giro, da fare stavolta con la sua Martina. E così nel Natale del 2008 si riparte: destinazione Tunisia. Percorrono circa 3000 chilometri, che però toccano solo marginalmente le zone desertiche. Una mancanza che sentono di dover prima o poi colmare.
Passa qualche anno e, tra un volo in parapendio e un’uscita in moto, i due nell’aprile 2013 si sposano. A questo punto Emanuele, dopo tanti viaggi estremi, propone alla sua donna un viaggio di nozze tradizionale: la classica crociera o una vacanza a Sharm El Sheikh, in un villaggio turistico. Oppure, tornare in Tunisia per curare quel “mal d’Africa” che sempre più spesso avverte. «Alla sua proposta sono seguiti attimi di silenzio – afferma Martina – ma poi non ho avuto dubbi sulla risposta. Il deserto ci chiamava e dovevamo tornarci in moto». Esattamente un anno dopo, per l’anniversario di matrimonio, programmano l’itinerario a bordo della nuova Africa Twin.

Ma il percorso non comincia sotto la buona stella: uno dei compagni di viaggio, appena sbarcata la moto al porto di Tunisi, cade e si fa male ad un ginocchio, tanto che è costretto a tornare in Italia.  Proseguono in tre, ma appena avventuratisi nel Sahara, l’Africa Twin di Emanuele e Martina ha dei problemi. Dopo aver smontato e rimontato il mezzo più volte, anche in mezzo alle dune sabbiose, Manè si rende conto che il tragitto non può essere affrontato in quelle condizioni, a causa di un guasto piuttosto serio. Il viaggio di nozze sembra dunque andare a monte: il deserto non può essere sfidato sulle due ruote. Eppure nel momento di maggiore sconforto e delusione, la solidarietà della gente locale, e la possibilità di affittare un quad, risvegliano l’entusiasmo: Martina può finalmente vedere il Sahara e i suoi orizzonti mozzafiato. Viaggiano per chilometri nel “nulla” assaporando l’infinito degli spazi aperti, visitando un fortino, scovando un’oasi con un pozzo che regala acqua gelata: tra risate, emozioni, gioia ed euforia. Nonostante la moto faccia ritorno a casa a bordo di un pick up, anche stavolta lo sguardo della coppia è andato oltre l’ostacolo, catturando la felicità di ogni momento affrontato insieme. L’Africa per ora ha avuto solo un arrivederci, poiché all’orizzonte già si intravede una nuova visita: stavolta anche dal cielo. Nel prossimo viaggio, infatti, oltre alla moto, Emanuele e Martina porteranno anche due paramotori.

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