Lavoro: al via nuovi corsi di formazione contro la crisi

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Tra le figure più ricercate spiccano oltre ai promoter e ai procacciatori d’affari, operai specializzati e disegnatori industriali

Italia: popolo di eroi, poeti, navigatori e da oggi possiamo aggiungere anche di grandi disoccupati. Un paese ricco di menti brillanti e grandi talenti dotati di una innata forma di intelligenza: l’arte di cavarsela sempre. Ma non basta questa particolare abilità per scongiurare una crisi già da tempo radicata.

Il mondo del lavoro sta pagando una tassa elevatissima e i dati che emergono dal Centro per l’Impiego di Nereto parlano chiaro.

Va in pensione il tanto caro “posto fisso” per lasciare spazio ad un fitto groviglio di contratti di lavoro che hanno una cosa in comune: la precarietà. Vanno infatti alle stelle i lavoratori intermittenti, interinali e i part time a tempo determinato. Negli ultimi tre anni, come spiega l’assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione Professionale, Eva Guardiani, c’è stato un aumento più incisivo nel settore terziario rispetto all’agricoltura e all’industria.

Nell’ultimo anno infatti, a fronte dei 3.863 posti di lavoro avviati, ben 2.670 sono riconducibili a contratti a tempo determinato. Di quest’ultimi 782 vivono nella precarietà : 40 sono tirocinanti, 95 sono apprendisti, 176 hanno un contratto a progetto e 471 sono lavoratori intermittenti e a chiamata. La fascia di età più colpita è sicuramente quella dei giovani seguita dagli over 40 senza più un lavoro.

Nonostante gli effetti della crisi però gli indicatori sembrano aver tenuto. Infatti  nella regione Abruzzo è proprio la provincia di Teramo a registrare il tasso di disoccupazione più basso, grazie alla particolare attenzione prestata alla formazione professionale che, in una fase recessiva come quella che sta vivendo l’industria italiana, diventa uno strumento essenziale per prendere in tempo il treno della ripresa. Da sempre attenta alle esigenze del mondo del lavoro, la provincia ha attivato diversi corsi di formazione per estetiste, per operatore Edp (Electronic Data Processing), per operatori socio assistenziali, per panificatori e corsi di alfabetizzazione della lingua inglese.

La parola d’ordine rimane sempre la stessa: formazione sul campo e a farla da padroni sono tutti quei mestieri che richiedono ottime competenze manuali come per esempio i meccanici manutentori e i sarti prototipisti. A dominare però sono sempre le professioni qualificate nel commercio come il procacciatore d’affari, il promoter e le figure ricercate come disegnatori industriali e operai specializzati.

Il messaggio del mercato del lavoro, almeno in questo momento appare chiaro: puntare sempre sullo studio, sulla preparazione e sulla formazione continua per non rimanere confusi, paralizzati e inermi aspettando di svegliarsi dall’incubo del posto fisso che risulta essere quasi un miraggio.

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