Ulderico Fioretti, arte e passione in un mix vincente
Un autodidatta che si divide tra illustrazioni, fumetti e prestigiose collaborazioni.
GARRUFO- Se i bravi artisti sono spesso talentuosi, creativi e acuti osservatori, sono pochi coloro che possiedono il dono di sfruttare al meglio queste qualità e senza dubbio Ulderico Fioretti è uno di loro.
Con un ego meno visibile, ma non meno potente degli altri, Ulderico è un pittore-illustratore che nasconde intelligentemente il suo agire dietro il foglio bianco dando vita ad opere che racchiudono tutta l’energia delle sue performance.
Con il sorriso sulle labbra, l’abbigliamento casual e la simpatia che lo contraddistinguono, ha risposto alle domande che gli abbiamo posto con l’intento di carpire i suoi progetti futuri ma come leggerete non si è sbilanciato troppo.
Come è nata questa tua passione?
La mia passione è nata il 6 ottobre del 1980, praticamente quando sono nato. Ho iniziato a disegnare appena sono riuscito a tenere in mano una matita o un pennarello copiando i fumetti di Topolino. Ma la vera scintilla è scattata con i robot di Go Nagai, i supereroi e il mondo incredibile dei Masters of The Universe.
Qual’ è stato il tuo percorso di studi?
Mi sono diplomato all’Istituto Statale D’Arte Bellisario di Pescara. Ho iniziato a lavorare subito nel campo artistico dipingendo trompe l’oeil e quadri su commissione. Poi è arrivata la mia vera passione: l’illustrazione e il fumetto. Sono praticamente un autodidatta.
A chi ti ispiri?
Mi ispiro ai grandi maestri del fumetto e dell’illustrazione come il grande e immenso Frank Frazetta, John Buscema, Alex Toth, Moebius, Tanino Liberatore, Alex Ross, Brom, Boris Vellejo, Travis Charest, Olivier Coipel, Milo Manara, James Jean, Frank Cho con i quali mi piace confrontarmi per apprendere il più possibile da loro. Il confronto è spesso impietoso nei miei confronti, ma so di aver preso la strada giusta e di avere potenzialità che devono per forza crescere.
Quando hai capito che la tua passione poteva diventare un lavoro?
Quando più di una persona ha creduto nelle mie potenzialità. Ma chi mi ha convinto di più è la mia famiglia che mi ha incoraggiato e bacchettato quando ci voleva. L’incontro con Adriano De Vincentiis è stato fondamentale per riaccendere in me la passione che negli anni si era affievolita.
Collabori con diverse case editrici e con una marca di abbigliamento, la Scorpion Bay, con tutte segui lo stesso genere o generi diversi?
In tutti i lavori cerco di mantenere il mio stile, realizzando disegni a matita, a china (soprattutto digitale) sperimentando anche tecniche nuove. Per Scorpion Bay realizzo illustrazioni per le grafiche che poi vanno sulle t-shirt. Collaboro con Carlo Mancini, il grafico storico di Scorpion Bay, con il quale decidiamo insieme i temi da trattare. Per le case editrici realizzo fumetti e illustrazioni che mantengono prettamente il mio stile di segno. In tutte le collaborazioni, di solito mi assegnano dei temi specifici ma mi lasciano carta bianca sullo stile e sulla realizzazione.
Quali tecniche usi nei tuoi disegni?
Il mio stile è figlio della mia esperienza, realizzo i miei lavori spesso a matita e colorandoli con photoshop, oppure direttamente al computer. Dipingo anche su tela o su carta con colori acrilici.
Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere questa passione? Cosa invece gli diresti di evitare?
Prima di tutto di riconoscere la propria passione, di disegnare tanto, di guardare al “classico” e ai maestri del disegno, di creare uno stile proprio, di non scoraggiarsi alle prime bastonate (se ne prendono tante) e, nel caso diventi un lavoro, di mantenere sempre la voglia e lo stimolo di creare al meglio. Da evitare, sicuramente, l’idea e la convinzione di essere un “fenomeno” perché è lì che finisce la passione. Umiltà, consapevolezza e determinazione.
Attualmente a cosa ti stai dedicando? Progetti per il futuro?
Ci sono diversi progetti in continua evoluzione, uno in particolare è un mio pallino da anni, ma non ne parlo per scaramanzia così come per i progetti futuri.