A cura di Valeria Conocchioli

6 7 TERRITORIO Denolizione ospedale 10 (26)Dopo 53 anni, le ruspe sbriciolano l’ospedale mai nato costato oltre 600milioni di lire. Lo volle la politica spendacciona

 

È stato per oltre metà secolo sotto gli occhi di tutti: uno scheletro di cemento che avrebbe dovuto dare lustro alla cittadina santegidiese ma che invece non ha fatto altro che allungare la lista delle incompiute della sanità.

6 7 TERRITORIO OspedaleCon la bozza della perizia tecnica effettuata per conto della Asl 4 di Teramo nel gennaio 2013 dall’Ing. Domenico Barnabei e volta ad accertare lo stato di degrado e la possibilità di azioni di recupero o di messa in sicurezza dell’edificio, sappiamo qualcosa in più sul fabbricato denominato “Ospedale civile di Sant’Egidio”. I lavori di costruzione iniziano nel 1960, dopo l’approvazione del progetto da parte del Comune di Sant’Egidio alla Vibrata, e si interrompono definitivamente nel 1977. A causa di ripetuti contenziosi, la struttura, dalla ditta appaltatrice, passa prima nelle mani del Comune di Sant’Egidio e poi in quelle della Asl di Teramo che decide di farvi una Rsa (residenza sanitaria assistita) ma il progetto sfuma prima ancora di partire. A quanto emerge dalla perizia, la struttura, oramai in uno stato di forte degrado a causa della continua esposizione agli agenti atmosferici, è risultata assolutamente irrecuperabile. L’azione più sensata è sembrata essere, allora, “la demolizione totale dell’immobile in quanto, la possibile alternativa – il recupero strutturale e funzionale – non fornisce giustificazioni positive; parimenti l’area, demolito il rustico, si valorizzerà da un punto di vista economico”, così si legge nella carte.

Questa è stata quindi la strada seguita. Il “d-day” è stato lunedì 7 ottobre; alla presenza delle autorità, e con tanto di brindisi, sono iniziati i lavori di demolizione dell’edificio. Una discreta folla si è  radunata in strada, fin dalle 8.30, per dare il tanto sperato addio alla struttura.

Si è parlato di riqualificazione e recupero del sito e, in proposito, Camillo Antelli, direttore sanitario della Asl di Teramo ci ha spiegato che “l’area la potremmo riutilizzare per il semplice motivo che tornerà a nostra disposizione. C’è il progetto, ne abbiamo parlato anche con il presidente della Regione, Gianni Chiodi, di utilizzare l’area per una Residenza Sanitaria Assistita, cioè per quelle strutture dove possono essere ricoverate persone che non hanno bisogno di rimanere in ospedale, dove un posto letto costa duemila euro al giorno, ma che non possono neppure tornare ancora a casa. La provincia di Teramo, dal piano regionale, ha a disposizione duecento posti letto di Residenza Sanitaria Assistita e credo che sessanta vengano qui. Naturalmente ci vogliono i tempi necessari per fare una gara, però penso che forse nel giro di un anno, un anno e mezzo potrà essere messa la prima pietra”.

Anche il sindaco di Sant’Egidio alla Vibrata, Rando Angelini, si è dichiarato molto soddisfatto del risultato raggiunto. “Dopo quattro anni credo che questo sia il momento che verrà ricordato dalla mia popolazione ed essere sindaco significa aver dato una grossa risposta ai cittadini di Sant’Egidio. Spero che questo sia solo il primo passo perché oggi buttare giù una struttura significa iniziare un nuovo percorso e mi auguro che il prossimo primo cittadino, chiunque esso sia, porti avanti, con la mia stessa determinazione, questo progetto di riconversione dell’area”.

Una giornata che di certo la comunità santegidiese e tutto il territorio della Val Vibrata non dimenticheranno molto presto. Ora finalmente qualcosa è stato fatto, e speriamo sia solo l’inizio di un progetto concreto e utile per tutta la cittadinanza.

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