Ospedale Sant’Omero: non si tocca e non si ridimensiona

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Ospedale Sant'Omero, Italia Viva Val Vibrata scrive ai 12 sindaci

ospedale val vibrataIn ordine alle dichiarazioni provenienti dal Sindaco di Giulianova, apparse sugli organi di stampa di recente sulla realizzazione di un ospedale unico e la possibilità di chiusura o ridimensionamento dell’ospedale Val Vibrata, interviene il sindaco Andrea Luzii.

In principio erano quasi tutti d’accordo: un unico ospedale nuovo ed importante da realizzare fra Teramo e Giulianova.D’accordo, soprattutto, i Sindaci di Teramo e Giulianova, ognuno furbescamente convinto di portarlo sotto casa. Quando si è passati alla scelta dell’area, Brucchi ha ritenuto che non si potesse andare oltre la zona industriale di San Nicolò, per una serie di motivazioni, non ultima quella che Teramo sarebbe l’unico capoluogo di Provincia a non avere un ospedale.Mastromauro, d’altro canto, ha ritenuto che l’unica area possibile dovesse essere quella di via Cupa alla periferia di Giulianova, “inventando” un’area vasta della costa che andrebbe dai confini di San Benedetto del Tronto ai confini di Pescara. Dimentica, Mastromauro, che i comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica e Tortoreto fanno parte dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata che, più volte, ha ribadito la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di ridimensionamento dell’ospedale di Sant’Omero. Brucchi e Mastromauro sognano un ospedale di primo livello da dove sia possibile vedere distintamente l’altro ospedale ad appena sedici chilometri di distanza.
Più o meno velatamente suggeriscono, poi, di chiudere (o come si dice con più eleganza, di riconvertire) gli ospedali di Atri e Sant’Omero. Da parte nostra ripetiamo, ancora una volta, che l’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero non si tocca e non si ridimensiona perché è l’unico a norma, è strutturalmente in grado di sopportare eventi sismici, ha una produttività superiore agli altri ed è una barriera importante contro la mobilità passiva.

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