A cura di Virginia Cichetti

(Foto di Francesco Mosca)

La gente ha cominciato a lasciare il borgo di Faraone alla metà del secolo scorso, dopo che la scossa di terremoto del 1 settembre 1951 rese incerte le antiche mura della cittadina. A circa 5 km da Sant’Egidio alla Vibrata gli abitanti di Faraone hanno costruito una nuova chiesa e delle nuove case (Faraone Nuovo) mentre il borgo medievale, ancora bellissimo fra le colline vibratiane, è completamente disabitato.

Il nome della città ha origine dal termine “fara” che, nella società Longobarda che istituì il borgo, rappresentava  quell’ aggregazione di famiglie con compiti militari, di esplorazione e occupazione che doveva spingere il popolo germanico nella migrazione verso l’Europa del sud. L’insediamento era dunque un baluardo militare di notevole importanza data la sua collocazione strategica sul territorio che permetteva il controllo dell’antica strada Metella e della consolare via Salaria. La fortificazione si rese necessaria per questi motivi ed il borgo fu per molti anni oggetto di accese contese fra il ducato di Benevento e quello di Spoleto che alla fine se ne aggiudicò la podestà.

La dominazione Longobarda permise la crescita del territorio e si presuppone che la città di Sant’Egidio si sviluppò al seguito di Faraone attorno ad un convento che prendeva il nome del santo. Con l’arrivo dei Franchi, nel 793, terminò la reggenza Longobarda ed in seguito alla ridefinizione dei confini dello Stato della Chiesa il borgo di Faraone fu sotto il controllo della Badia di Monte Santo.

Oltre alla fortificazione è di gran pregio, all’ingresso della cittadina, la cosiddetta Porta di Faraone sormontata dagli alti merli e da un bassorilievo dell’artista marchigiano Ghino Sassetti giustapposto nel secolo scorso. L’opera rappresenta una Madonna con Bambino a cui San Giovannino reca in dono la città di Faraone. Superato il portale si accede alla piazza su cui si affacciano la chiesa di Santa Maria della Misericordia con i suoi affreschi, il palazzo baronale ed il belvedere.

Il borgo di Faraone colpisce ancora per la sua bellezza dovuta ad antichi fasti; nonostante le rovine e l’incuria del tempo e nonostante sia abitato ormai dalla sola vegetazione.

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