A cura di Paolo Gatti

San Martino di Tours, patrono di Nereto, è festeggiato l’11 Novembre per le strade del paese. L’evento è simile ad una sagra, con castagne, vino novello e tacchino a farla da padrone.
In molte regioni d’Italia l’11 novembre è simbolicamente associato alla maturazione del vino nuovo (da qui il proverbio “A San Martino ogni mosto diventa vino”) ed è un’occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda, appunto, stappando il vino appena maturato. Sebbene non sia praticata una celebrazione religiosa a tutti gli effetti (salvo nei paesi dove san Martino è protettore), la festa di San Martino risulta comunque particolarmente sentita dalla popolazione locale.
Leggere la vita di Martino è come leggere un libro di avventure, con colpi di scena e racconti di grande fascino che lasciano intendere la grande umanità e la forte personalità con cui il futuro Santo affrontava i suoi giorni.

Nacque nel 316 ( alcuni sostengono nel 317 ) nella provincia romana della Pannonia, l’odierna Ungheria. Il padre, militare, chiamò il figlio Martino ( piccolo Marte ), in onore del Dio della guerra. Si trasferì a Pavia dove ebbe intense e continue discussioni con il padre che non approvava il suo sogno di essere ammesso nel Catecumenato, spingendolo verso la carriera militare.Si racconta che quando Martino era un militare, ebbe la visione che divenne l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia . Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. Spontaneamente tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Si convertì al Cristianesimo la Pasqua seguente.Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi.

In seguito divenne Monaco di Ligugè, fondando il monastero più antico conosciuto in Europa. Dopo una decina di anni Martino fu protagonista di un altra avventura, questa volta a Tours dove gli abitanti desideravano averlo come Vescovo della loro Chiesa, e architettarono un imboscata per rapire il Monaco e portarlo in città. Qui giunto, Martino fu eletto Vescovo per acclamazione e per ventisei anni continuò la sua opera di evangelizzazione, fino alla morte.

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