A cura di Maria Rita Piersanti

Si trasforma ad una velocità impressionante. Mimica elastica che cattura ogni sfumatura del personaggio e del momento empatico col pubblico. Festeggia quest’anno i suoi primi 33 anni di carriera. Modelli ispiratori: Totò in primis ma anche Enrico Montesano, Walter Chiari, Gino Bramieri, Campanini, Ric e Gian, Franco e Ciccio, tutta quella meravigliosa generazione di artisti degli anni ’50-’60 che hanno fatto la storia della comicità. Bella la sua partecipazione su Canale 5  a “Momenti di Gloria” nel 1999 con Mike Bongiorno, poi altre esperienze televisive importanti. Angelo Carestia in realtà ha iniziato già dal 1991 con il campionato degli imitatori “Stasera mi butto”, alcune esperienze su radio Rai “che mi hanno fatto capire molti meccanismi dello spettacolo”, poi una trasmissione in orario pre-serale con il maestro Mazza, “Caramelle”, abbinata alle lotterie nazionali, ancora Rai2 con Massimo Boldi e Anna Falchi, con Luisa Corna su Rai1, e una intensa partecipazione a programmi radio e Tv di tutta l’Italia Centrale, in netto anticipo su quello che poi sarebbe stato il mood dello show business.

COMICO/CABARETTISTA PER VOCAZIONE O PER SCELTA?

Per vocazione e per passione. Alle scuole elementari il maestro alla fine della lezione mi chiamava in piedi davanti a tutti a fare imitazioni, raccontare barzellette, io ci prendevo gusto e facevo le imitazioni dei cartoni animati e dei comici di allora…succedeva sistematicamente, e la cosa poi è andata avanti alle scuole medie, lì inconsapevolmente iniziava già una sorta di cabaret, prendevo di mira tutti i tic e le caratteristiche dei miei professori, rendendoli un po’ macchietta. A dir la verità non a tutti faceva sempre piacere, così io battevo il record di note sul registro. Un bel giorno successe quello che accade nelle belle favole: fui chiamato ad esibirmi ad una manifestazione parrocchiale…non l’avessi mai fatto!!!!! la gente mi fermava per strada, tutti parlavano di me in paese, al Bar mi chiedevano “fa questo! fai quello!”.A furor di popolo fui portato alla corte del Grandissimo Nino Dale che mi prese con la sua orchestra facendomi scoprire l’immenso amore che provavo e provo tuttora per lo spettacolo.

ERA L’ EPOCA IN CUI IL MESTIERE SI IMPARAVA SUI PALCHI, CON MAESTRI DI VITA E DI SCENA. CHI RICORDI CON MAGGIOR PIACERE?

Nino Dale rimane colui che mi ha insegnato a stare sul palco, ad affrontare il pubblico, poi tanti altri, per esempio uno sconosciuto e giovanissimo Gigi Sabani. Bravissimo sia dentro che fuori dalla scena, grande persona.

COSA TI HA CONQUISTATO DEL TUO LAVORO?

L’emozione! assolutamente, e l’adrenalina che tra l’altro provo ancora oggi prima di andare in scena, e poi l’abbraccio e il calore del pubblico, impagabile.

LA COSA PIU’ DIFFICILE?

Senza dubbio il rinnovarsi, la continua ricerca di idee nuove, riuscire a trovare sempre la stessa forza e lo stesso entusiasmo…quando non superi un provino a cui sei convinto di essere andato bene, o qualcuno che secondo te non merita prende il tuo posto. Quando a una tua serata c’è pochissimo pubblico. La lista sarebbe ancora lunghissima. La cosa difficile tra le altre è avere la determinazione di crederci sempre, e con umiltà andare avanti, anche quando non va come vorresti.

UNA COSA CHE VORRESTI FARE E CHE ANCORA NON SEI RIUSCITO A METTERE IN CAMPO?

Mi manca un programma televisivo tutto mio, ma vi dico in anteprima che ho preparato un format sull’umorismo completamente diverso dai soliti. Di più non voglio dire… capirete.

CURI ANCHE UNA TUA RASSEGNA, PROPRIO DOVE SEI NATO. UN GESTO DI AMORE PER LA TUA TERRA?

Sì, organizzo da 10 anni, con la fondamentale partecipazione dell’Amministrazione Comunale, una rassegna di comici a Sant’Egidio alla Vibrata che si chiama “Comici si nasce…?”. Lo faccio soprattutto per dare al pubblico del mio paese la possibilità di vedere una forma d’arte, “la comicità” a cui credo e devo molto.

TI CHIEDONO MOLTI CONSIGLI SU COME DIVENTARE FAMOSO, O BRAVO?

Bè famoso no, e bravo non tanto. Invece mi fa molto piacere vedere i ragazzi che incominciano e mi chiedono di visionare i loro pezzi per avere un parere. Ne sono così felice che mi faccio in 4 per accontentarli.

 I TEMPI CAMBIANO, IL PUBBLICO ANCHE?

Bella domanda! un segno dei tempi che cambiano è il tipo di umorismo, oggi con  tantissimi comici e tante trasmissioni dedicate  il modo di ridere è molto cambiato. Una volta bastava fare delle allusioni, dei doppi sensi per scatenare la risata, oggi si scade soventemente nella battutaccia greve, spesso volgare, per avere l’effetto istantaneo sul pubblico.

COSA TI PIACE DI TE STESSO?

Non mi piaccio mai, c’è sempre qualcosa di cui non sono soddisfatto, per fortuna è il pubblico che mi dice sempre quello che piace e quello che non piace.

CHI E’ IL VERO ANGELO CARESTIA, QUALE DELLE SUE MILLE VOCI?

Quando si fa un’imitazione non si è più se stessi, ed è anche il segreto di una buona imitazione: dimenticarsi di se’ ed entrare nel personaggio che si sta imitando in tutto e per tutto.

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