E BUONANOTTE SUONATORI. MA NON TROPPO

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I Compari di Campagna non seguono lo spartito, vanno a orecchio. Ecco chi sono

 Stefania Mezzina

 I COMPARI 2 OKUna band dal repertorio molto particolare, impazza e riscuote consensi tra la Val Vibrata e la Valle del Tronto.

Sono “I Compari di Campagna”, parenti fra loro, decisamente un po’ fuori del comune. Con risultati entusiasmanti si improvvisano suonatori, armati di strumenti, alcuni dei quali realizzati dallo stesso gruppo, nonché cantanti e barzellettieri.

I Compari sono: Giuliano Maurizi, di Controguerra, Domenico Pasqualini, nato e residente ad Acquaviva Picena, in provincia di Ascoli Piceno, Nello Di Emidio, nato a Controguerra ma vive a Nereto, Sandro Pichilli nato e residente a San Benedetto del Tronto, ma i genitori sono di origine teramana e Giuseppe (detto Peppe) Di Emidio, nato a Controguerra ma residente a Pagliare del Tronto.

Non sono professionisti, anzi nella vita fanno tutt’altro, non sono conoscitori di musica, vanno a orecchio, bisogna dire molto buono, fino ad essere capaci di comporre una canzone, che ha il titolo del gruppo, nella quale si racconta il mestiere e il territorio di ogni componente, il tutto con una  rima eccezionale.

Una canzone abbastanza lunga, che però i Compari di Campagna spesso suonano solo in parte, in quanto non usando spartiti non la ricordano completamente e proprio per questo il testo è molto, molto variabile, così come è a braccio anche ogni esibizione.

Diciamo che, parlando di artisti, “nulla è lasciato al caso”, questo non rispecchia certamente lo spirito delle esibizioni del sanguigno gruppo. Che però, proprio per la loro genuinità è ricercatissimo e in tanti fanno a gara per averli alle loro feste.

La loro fama è arrivata in tv e due dei Compari, Giuliano e Nello, nel 2011 e qualche mese fa  sono stati chiamati e hanno partecipato con successo come attori a “Forum” la trasmissione delle reti Mediaset.

 Giuliano Maurizi, (suonatore di dubott), quando nascono i Compari di Campagna?

“Siamo nati nel 2004 prendendo spunto dal tradizionale momento di aggregazione del dopo vendemmia, avvenuto a casa mia. Proprio con lo spirito della tradizione, al termine di ogni vendemmia si realizza una festa. Ci siamo ritrovati, come sempre, un gruppo di amici, alcuni dei quali parenti tra loro (due fratelli, Nello e Peppe e i loro cognati Sandro e Domenico ndr) e ci è venuto in mente di costituire questo gruppo popolare. Siamo partiti utilizzando il dubott, poi ogni anno al termine della vendemmia abbiamo aggiunto uno strumento”.

 Quali sono gli ulteriori strumenti musicali?

 “Il cembalo, che suona il compare Peppe, successivamente lu rbbcò, suonato dal compare Sandro, e infine due zrriò, utilizzato da Nello e Domenico”.

 Alcuni di questi li costruite voi?

“Lo Zrriò lo realizzano gli altri compari, utilizzando un secchio di plastica, di quelli che contengono la vernice da pittura, ponendolo capovolto e infilando nel foro centrale un filo di nylon, di quelli utilizzati per le tende, reso rigido da un bastone di legno. Lu rbbcò è fatto con un barattolo di latta il cui fondo è vuoto, mentre la parte superiore viene tappata da una pelle di daino o agnello, quest’ultima più difficile da trovare, e al centro viene legata una canna lunga 50/60 centimetri con un diametro da 1,5 a2 centimetri. Queste spiegazioni sono rivolte ai più giovani, perché quanti sono più avanti con l’età conoscono certamente queste caratteristiche”.

 Si arriva così alla prima foto ufficiale, scattata nel 2008 in occasione del matrimonio di Melissa Di Emidio, figlia del compare Peppe, dalla quale prende spunto anche l’idea di realizzare un calendario. Circostanza che si ripete ad anni alterni.

 I successivi calendari dove sono stati ambientati?

“Gli scatti fotografici del secondo calendario sono stati effettuati a Bassano del Grappa, dove siamo andati in occasione di un gemellaggio con gli alpini, perché il compare Domenico è uno di loro e il terzo, nel 2013, è frutto di una caricatura dell’artista neretese Francesco Perilli”.

Per quale motivo siete così ricercati e applauditi?

 “Sicuramente perché lo spirito che ci unisce è quello del sano divertimento, tra noi e rivolto agli amici e ai familiari. Infatti i nostri incontro sono legati ai momenti della vendemmia, di vita familiare, conviviali con amici. I nostri strumenti musicali ci accompagnano sempre e sono parte integrante della nostra vita. L’ulteriore è perché nel nostro piccolo cerchiamo di mantenere vive le tradizioni popolari abruzzesi e marchigiani, essendo rappresentativi dei due territori”.

 Per le vostre esibizioni chiedete un pagamento?

 “ Il motto del gruppo è “chiamate solo se ci si beve e ci si magna”, che rappresenta lo spirito dei Compari di campagna e le eventuali offerte che qualcuno vuole fare sono devolute in beneficenza.

Il loro pezzo forte? Le serenate, anche queste in omaggio alle tradizioni. Perché all’ottanta per cento sono proprio le serenate alle coppie in procinto di sposarsi, o che festeggiano ricorrenze importanti ad entusiasmare i loro fan, e la loro presenza ai matrimoni è ambita. Naturalmente a quelli di amici e parenti, ai quali il gruppo fa la sorpresa di una esibizione.

Il gruppo sta maturando, in tutti i sensi,  e se in precedenza, a seguito di nascite di bambini si diventava zii, ora si comincia a diventare nonni. Vuole la tradizione, avviata dai compari, che in caso  di nascita di bambini nell’ambito della famiglia gli stessi strumenti utilizzati dal gruppo, vengano donati al neonato, dopo essere stati realizzati dagli stessi compari, ma in miniatura.

Quasi un incitamento a proseguire il percorso intrapreso dai parenti, per mantenere questa tradizione popolare.

Un incitamento che si è rinnovato recentemente in occasione della nascita di Giada,  prima nipote del Compare e nonno Giuliano Maurizi.

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