Nuovo modello di sviluppo in Val Vibrata: la città-territorio 27 anni dopo

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Badia Corropoli, 3puntozero al prefetto "pretendiamo chiarezza"

A cura di Anna Di Donato

Il convivio politico tenutosi venerdì alla Badia di Corropoli ricordava molto quello del 1986 citato dal moderatore Tito Rubini. All’ epoca condizioni e dinamiche erano ben differenti soprattutto quando si parlava di “Miracolo Adriatico” e la zona era tra le più attrattive di tutto il Mezzogiorno. Lo scrittore, consapevole delle potenzialità del territorio, ha esplicitamente fatto appello a tutti i politici presenti affinché individuino zone omogenee in cui esercitare con maggior successo politiche strategiche, scagliato un’aperta accusa di campanilismo ai sindaci succedutisi nei vari decenni ed invitato i nuovi a non commettere lo stesso errore.

Prorompente l’intervento di Gianni Chiodi : “In seguito all’ ingresso della Cina nella World Trade Organization è iniziata la vera globalizzazione, la stessa che ha messo in crisi molti nostri settori, come il tessile; ma, se per 10 anni la Val Vibrata ha solo usufruito della Cassa del Mezzogiorno e approfittato dell’esenzione dalle tasse per chi vi investiva, senza lungimiranti operazioni a lungo termine, ora deve darsi da fare”.

Cinque importanti bandi sono appena usciti (Start up; microcredito; sistema produttivo endogeno ecc.) ; saranno stanziati 28.000.000 di euro per chi vi parteciperà con proposte lungimiranti e concrete, con priorità per i partecipanti provenienti dalle aree di crisi.  Il Governatore ha poi posto l’accento su un necessario alleggerimento dell’ entourage amministrativo tale da permettere un’accelerazione gestionale ed una prospettiva di sviluppo tale da coinvolgere non solo una vasta area, ma, fondata su  progetti condivisi dal maggior numero di attori politici e non.

In risposta al biasimo, il Pres. dell’Unione dei Comuni della V.V.  U. D’Annuntiis ha ricordato le iniziative vibratiane degli ultimi 5 anni, fallite per mancanza di coordinamento, e chiesto parità di accesso ai FAS, alle politiche ambientali e sulla salute oltre all’ istanza di un tavolo tecnico.

Il presidente della Provincia di Teramo V. Catarra ha riportato alcuni punti fondamentali del Piano Regolatore Generale e del Protocollo d’Intesa inserito nel 2008 negli Accordi di Programma Quadro, tenendo infine a precisare quanto l’azione di collegamento delle Provincie sia necessaria ed irrinunciabile.

Il sindaco di Teramo Brucchi ha invece rivendicato l’importanza dell’iniziativa Tram-Treno della Teramo strategica 2020 e il progetto Vedelago per la costruzione del biodigestore, rispondendo, a chi ne esige uno anche in Val Vibrata, di trovare altre ispirazioni e settori di investimento proprio in virtù di un nuovo spirito di collaborazione e del tanto ostentato superamento di municipalismi.

Gli onorevoli Ginoble e Sottanelli dopo una ricognizione sull’ aumento del debito pubblico negli ultimi 14 anni hanno entrambi auspicato al raggiungimento di economie di scala correlate ad un immediato rilancio del territorio. Il Consigliere regionale PD, P. De Luca, si inserisce al fine di proporre l’emulazione del Piemonte, protagonista di un patto tra IKEA ,Operatori della Regione e banche, in accordo per creazione e finanziamento di nuovi posti di lavoro.

P. Tancredi ,Vice Presidente Commissione Politiche UE, dopo una diserzione sui vantaggi riscontrabili con l’approdo alle Macroregioni ha invitato la Val Vibrata a continuare nel difendere il tessile ma con allargamento della visuale su investimenti nelle nuove tecnologie come l’estrazione petrolifera nelle coste d’Abruzzo, impianti biomasse ecc.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio G.Legnini si è prodigato nell’ informare i presenti su alcune delle trattative che sta cercando di portare avanti in Parlamento, inerenti al vibratiano, come il rifinanziamento del fondo centrale di garanzia e l’accesso ai fondi B.E.I.

Inatteso l’intervento di Pompizi, sindaco di Sant’Omero, il quale ha con foga chiesto risposte concernenti il patto di stabilità, cespiti delegabili e vincoli in finanza pubblica, che, ammontando a 3.000.000 di euro, stanno da tempo rendendo impossibile governare i vari comuni; immediata la risposta dell’Onorevole che ha fatto luce su uno sblocco di 40.000.000.000 di euro proprio in questi giorni.

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