IL BIOTOPO COSTIERO DI MARTINSICURO

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A cura di Angelo Bruni – C.E.A. Scuola Blu – Martinsicuro

Prima parte: le dune

Spiagge …di ritmo sotto il sole e belle donne nell’Adriatico” sintetizzava Fiorello in una sua hit degli anni ’90. Esistono tuttavia altri punti di vista attraverso cui possiamo osservare una spiaggia delle nostre coste. Laddove ombrelloni e chalet non hanno (ancora) messo le loro radici, ci sono lembi di spiaggia che custodiscono scenari a molti ancora ignoti, quindi tutti da scoprire. È il caso del biotopo costiero di Martinsicuro, circa due ettari di spiagge basse e sabbiose caratterizzate da un’importate presenza di vegetazione, situazione sempre più rara da trovare in ambienti litorali soprattutto italiani.

Questo perché nelle “comuni” spiagge viene a mancare un elemento fondamentale per la crescita e la sopravvivenza delle specie vegetali: la presenza delle dune. Solitamente associate a paesaggi esotici come quelli dei deserti, le dune possono essere costruite tramite l’azione del vento anche nelle nostre spiagge; sono ovviamente di dimensioni ridotte rispetto a quelle desertiche, ma possono unirsi tra loro per dar luogo a lunghi cordoni paralleli alla linea di costa.

L’importanza di questi corpi sabbiosi è molteplice; da un lato costituiscono un’importante riserva di sabbia in momenti critici di erosione, ad esempio durante eventi di tempesta, quando le onde rielaborano la sabbia delle dune e le ridistribuiscono fino a formare nuovi profili di spiaggia; in tale maniera le dune rappresentano a tutti gli effetti un’alternativa naturale ai ben più artificiali – e spesso artificiosi – e costosi ripascimenti che ogni stagione molte amministrazioni sono costrette ad operare. Oltre a questo le dune offrono protezione agli ambienti e agli ecosistemi più interni, andando ad intercettare sia le ingenti dispersioni di sabbia nel caso di venti particolarmente potenti, sia gli stessi venti di provenienza marina, ricchi di salsedine potenzialmente dannosa per alcuni dei succitati ecosistemi.

Ma c’è un altro motivo per cui le dune rappresentano una preziosa risorsa, in particolar modo per l’ambiente che stiamo affrontando. Innanzitutto bisogna fare un passo indietro e rimarcare come non sia sufficiente solamente una manciata di sabbia svolazzante per dar origine ad una duna; è infatti molto importante la presenza di un mezzo che ne ostacoli il percorso, permettendo quindi quell’ iniziale accumulo che si evolverà in una duna vera e propria. Questo ostacolo può essere costituito da detriti rocciosi, di dimensioni variabili, o spesso anche da forme di vita vegetali che andremo a definire “pioniere”. Queste non sono che alcune componenti della famiglia di specie vegetali che, nel loro insieme, prendono il nome di “piante psammofile”. Per scoprirne il significato, l’aspetto e l’importanza, vi diamo appuntamento al prossimo mese.

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