I castelli di sabbia di Egisto Morelli

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castelli di sabbia 2

A cura di Virginia Cichetti

Se su un qualsiasi motore di ricerca si inseriscono le parole “castello di sabbia” il primo sito web segnalato (www.uncastellodisabbia.it) è quello del tortoretano Egisto Morelli. Questo nostro conterraneo è un apprezzato maestro della sabbia e le sue opere sono apparse in diversi cortometraggi e videoclip musicali. Incuriositi dalla presenza in zona di un così particolare scultore siamo andati a trovarlo e non abbiamo potuto fare a meno di domandargli come sia iniziato il suo viaggio nella scultura di sabbia.

Racconta: “Molti anni fa a Lignano ho visto per la prima volta qualcuno scolpire la sabbia, letteralmente tagliandola dopo averla bagnata e compressa; la cosa mi ha colpito al punto che tempo dopo, sulla spiaggia di Lampedusa, ho provato a scolpire il mio primo castello. Certo non è stato un lavoro eccelso ma tanto è bastato per ricevere i complimenti di chi era presente. La svolta c’è stata con il trasferimento di fronte al mare; cercando di risolvere i piccoli problemi che di volta in volta si presentavano scolpendo scale, porte o finestre ho affinato una tecnica del tutto personale.”

Gli chiediamo se si ritiene uno scultore ma lui, molto più umilmente, si definisce un operaio: “Amo realizzare strutture architettoniche, tutto ciò che ha una geometria come una guglia o una cupola, inoltre, lavoro sempre senza un progetto preciso perché penso che un castello di sabbia debba essere un’opera di pura fantasia. Insomma mi piace creare senza schemi; la sabbia è strana, crolla, è instabile ed imprevedibile quindi lascio che sia lei stessa a suggerirmi quello che devo fare.”

Oltre alla sabbia cos’altro utilizza?

“Nulla che sia estraneo alla spiaggia o al mare, mi piace che tutto sia naturale e che tutto torni al naturale.”

Quali sono le qualità che un bravo scultore della sabbia deve possedere?

“Sicuramente ci vuole passione ed anche molta pazienza ma anche un buon senso delle proporzioni e delle geometrie e poi bisogna saper usare attrezzi come cazzuole e spatole. Inoltre è fondamentale avere tanta considerazione da parte della moglie.” Ride.

Quale castello ricorda con più soddisfazione e quale ha visto disfarsi con maggior sofferenza?

“I castelli sono tutti come dei figli. Sono oggetti effimeri ed il mio unico desiderio è terminare il lavoro e fare una foto per poi lasciare che il mare li distrugga lentamente. Lavoro il più possibile vicino alla battigia proprio per questo ma, non sempre le cose vanno come vorrei. Ricordo chiaramente di un bel castello che avevo fatto, appena finito mi lavai le mani e corsi a prendere la macchina fotografica ma al mio ritorno una bambina lo aveva ridotto in un mucchio di sabbia informe.”

I bambini qualche volta sono i più acerrimi nemici dei castelli di sabbia tranne quando, armati di secchiello e paletta, si accostano ad un adulto per imparare a costruire. Allora, un gesto semplice come quello di disegnare una porta con uno stecco di gelato potrebbe svelare i segreti di questa materia imprevedibile ma capace di regalare immagini favolose. Chissà se un giorno non vedremo il signor Morelli insegnare in una scuola le arti della sua sabbia?

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