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Gli “amici” di Casper in missione a Sant’Omero e Civitella per captare suoni e presenze metafisiche. Torneranno con lo “zaino protonico”

civitella A Sant’Omero torneranno e pure a Civitella del Tronto. Massimiliano Maresca ed il suo team di acchiappafantasmi busseranno nuovamente per studiare, preferibilmente senza presenze umane, fenomeni paranormali nei siti segnalati (c’era da sfatare il mito dei lupi mannari che secondo la leggenda si aggiravano presso la vecchia fonte, dove le fanciulle andavano a lavare i panni e li venivano aggredite). I troppi curiosi che hanno assediato i cacciatori di Casper a settembre non hanno permesso lo svolgimento tranquillo delle indagini. Saranno nuovamente in Val Vibrata.

In valigia porteranno il geofono, la termocamera, la videocamera digitale, il rilevatore di campi elettromagnetici KII, il rivelatore di campi elettromagnetici digitale, il rivelatore di campi elettromagnetici analogico, un filtro ad ultravioletti, un microfono panoramico, un laser grid, il dvr. A Civitella, l’Epas si recherà per approfondire gli studi. Il mistero che si cela nella fortezza borbonica s’infittisce. E’stato captato dalla strumentazione di Max, Cindy e di tutti gli altri suoni anomali e bagliori: erano lamenti che provenivano dal “pozzo del suicida”. <<Ci siamo divisi in due squadre>>, racconta Massimiliano Maresca. <<Chi faceva la parte alta e chi faceva la parte bassa della Fortezza. Ci siamo poi ritrovati nella piazza d’armi appena in cima alla prima gradinata. Siamo stati attratti, nella zona bagni, da un forte rumore conseguente ad un rilievo di campo elettromagnetico (un picco) da parte del nostro strumento chiamato K2. In questo punto, abbiamo fatto delle sessioni di EVP (Electronic Voice Phenomena) per registrare con un registratore sensibile eventuali voci elettroniche che erano nell’ambiente circostante.

epasUn altro strumento è stato messo nella grotta insonorizzata inserendo un microfono panoramico molto sensibile. Qui i rumori son assorbiti dalle pareti della grotta che risulta totalmente asettica eppure si sono sentiti tre colpi ben distinti sul microfono e nella grotta non c’era nessuno. Ma l’esperimento più eclatante lo abbiamo svolto vicino ad un pozzo dove negli anni 60 un ragazzo si è suicidato. Abbiamo sempre usato il K2 ed abbiamo iniziato a fare domande come se stessimo parlando con una persona presente, facendo conto che in quel momento vi fosse lo spirito del ragazzo. Ad ogni domanda il k2 si accendeva… nel contempo si sono sentiti dei terribili lamenti. Non sappiamo cosa potesse essere ma sicuramente ci avvicinavamo molto all’idea che potesse essere quel povero ragazzo>>.

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