Castrum Truentinum, Un porto romano sull’ Adriatico

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guida castrumA cura di  Dott. Daniela Gasparrini

foto prese dalla Guida Antiquarium di castrum truentinum” a cura di Andrea Staffa

L’area in questione si trova proprio a ridosso della S.S. 16 tra la linea Ferroviaria e il Torrione di Carlo V, sul versante Sud del fiume Tronto, proprio nella pianura sottostante Colle di Marzio, dove sono stati rinvenuti resti di epoca protostorica.

Sicuramente l’insediamento più antico è strettamente collegato con lo spostamento dell’abitato di Colle di Marzio, infatti si ipotizza un insediamento simile al precedente con capanne. I resti più antichi ci portano ad un panorama cronologico intorno al IV-II sec. a.C., ma l’assetto arrivato fino a noi è quello dalla tarda repubblica in poi (II-I sec. a.C.), quando oramai tutta la fascia adriatica viene inserita nella rete municipale romana, infatti la prima strada risale proprio a quest’epoca. Qualche dettaglio sulla vita politica ci fa comunque sapere che nelle cariche pubbliche rimanevano residui dell’organizzazione precedente con il persistere di cariche pubbliche tipiche di strutture amministrative locali, estranee a quella romana.La scelta del luogo non ci deve stupire, anzi, esso era un punto strategico di collegamento sia con la costa tirrenica e con Roma stessa come punto di arrivo della via Salaria, collettore fondamentale nei commerci dell’antichità ( in particolare del sale, come dice il nome stesso), sia come punto di partenza e approdo per i commerci marittimi da e verso le sponde dell’Adriatico.

torrione carlo vProprio per la sua posizione l’insediamento mostra un carattere spiccatamente commerciale e anche tutte le evidenze archeologiche ce lo dimostrano. È stato scoperto un vero e proprio quartiere commerciale con magazzini per lo stoccaggio della merce, merce trasportata e conservata nelle anfore, reperti immancabili in siti di questo genere, reperti che ci “parlano” più di altri, dandoci indicazioni sul come, cosa, quando e chi le utilizza. C’è anche la possibilità che ci fosse un vero centro di produzione anforaria a servizio delle risorse locali date le vaste proprietà terriere gestite da illustri personaggi dell’aristocrazia romana.

Nucleo fondamentale del sito è sicuramente il grande Macellum, il mercato cittadino, edificio pubblico che si sviluppava intorno ad un cortile con fontana, che includeva portici, negozietti e locali, detti tabernae, con funzioni commerciali di ogni genere. Oltre ai commerci però la vicinanza del mare non poteva non influire su altre attività produttive come la pesca, praticata sicuramente come d’altronde lo è ancora oggi, testimoniata dal ritrovamento di ami in bronzo di diverse dimensioni.

castrum truentinumCome ogni cittadina che si rispettasse anche la nostra era dotata di luoghi di culto e le evidenze in questo caso ci raccontano di un edificio di particolare dignità architettonica caratterizzato da colonne, probabilmente un complesso celebrativo in onore della famiglia Giulio-Claudia quindi risalente alla prima età imperiale.

La città continuò a rimanere attiva probabilmente anche nella tarda antichità in relazione alla diocesi che si andò a creare nella zona. Infatti anche le testimonianze archeologiche dimostrano un imponente opera di ristrutturazione che portò soprattutto al rialzamento del piano di vita e all’ utilizzo delle strutture in legno per le costruzioni abitative e non, al posto delle romane pietre.

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