di Marco Calvarese

I fiumi fanno paura, la costa teramana flagellata negli anni dalle alluvioni. Ad ogni pioggia si risveglia l’incubo delle esondazioni

DSC_0214Torna la stagione delle piogge e, con questa, i molti che sono soliti levare lo sguardo al cielo, non per godere romanticamente della carezza delle gocce d’acqua sul viso o per cercare malinconicamente tra le nuvole un timido raggio di sole che dia l’idea di un’estate più vicina; gli sguardi di molti residenti sulla costa teramana sono piuttosto quelli delle persone che, tornando indietro con la memoria, sperano di non vedere ripetersi mai quanto capitato in passato.

DSC_0250Ricordi traumatici legati ad eventi meteorologici come quelli del marzo 2011 con la piena dei fiumi Tordino e Salinello che inondarono Giulianova, dell’aprile 2009 con la piena del fiume Vomano che spaventò Pineto e Roseto degli Abruzzi, dell’ottobre 2007 con l’alluvione di Tortoreto ed Alba Adriatica e così via a ritroso nel tempo fino alla storica esondazione del fiume Salinello della notte tra il 18 ed il 19 ottobre 1978 che a Giulianova ancora in molti ricordano con sconcerto.

È brutto sentirsi inermi di fronte all’acqua ed il fango che, mentre vedi salire sugli stinchi il livello di quella massa liquida puzzolente, inondano dentro e fuori casa rovinando ogni cosa.

Proprio per questo motivo si vive con la paura che un evento simile possa ripetersi, soprattutto perché troppo spesso, in contrapposizione a quello che viene puntualmente definito “un evento meteorologico straordinario” non corrispondono subito dopo “lavori di messa in sicurezza straordinari”.

DSC_0536Ogni pioggia quindi ricorda i momenti come quelli della notte tra il 1 ed il 2 marzo 2011, quando il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, guardava sconsolato la pista ciclabile e l’argine scomparire sotto la furia del fiume Tordino, mentre dalla parte opposta della città gli argini non riuscivano a contenere il corso del fiume Salinello che inondava tutto il quartiere giuliese e moscianese, oltre che distruggere parte del depuratore di Tortoreto sotto gli occhi del sindaco, Generoso Monti; così come quello del 21 aprile 2009, quando il sindaco di Roseto, Franco Di Bonaventura e quello di Pineto, Luciano Monticelli guardavano crescere a dismisura, sconsolati, il corso del fiume Vomano; anche quello della notte tra il 6 ed il 7 ottobre 2007, quando il sindaco dell’epoca di Tortoreto,  si ritrovò di fronte un intero paese alluvionato ed adirato.

Storie che potrebbero essere dimenticate nel tempo solamente se ci si accorgesse che si sta operando in tutti i modi per evitarle, così mentre a Tortoreto ed Alba Adriatica si sono messi in atto nel tempo progetti ben precisi in merito ai sistemi di raccolta delle acque piovane per aumentare la portata della rete, ben diversa sembra la situazione per quanto riguarda i fiumi, i cui argini sembrano ormai bloccati da tempo dalla burocrazia.

DSC_0302Un discorso quanto mai attuale visto che, è notizia proprio di questi giorni, assieme alle piogge sarebbero arrivati in Provincia di Teramo, trasferiti alla Regione Abruzzo dalla Ragioneria di Stato, anche 20 milioni di euro non spesi della programmazione fondi FAS 2001/2007, da destinare proprio per i danni dell’alluvione del 2011.

Una somma importante e rilevante che andrebbe quindi ad aggiungersi a diversi altri anticipi destinati sempre in favore dei Comuni alluvionati nel 2011, tra i quali i 3.700.000 euro che il Ministero avrebbe sbloccato in favore della Provincia di Teramo dall’ estate 2012 ma, soprattutto, il 1.600.000 euro dei fondi stanziati dalla Regione Abruzzo sempre nel 2012 ma proprio per la ricostruzione degli argini dei fiumi Salinello e Tordino così ripartiti: 1.032.913 euro per il consolidamento e la sistemazione degli argini del fiume Salinello compresi nei Comuni di Giulianova, Mosciano e Tortoreto; 619.749 euro per sistemare gli argini del fiume Tordino compresi nei Comuni di Giulianova e Bellante .

DSC_0472Interventi che sembrano però rallentati dalla burocrazia, infatti seppur siano pronti i progetti definitivi che già da tempo sono nelle mani degli ingegneri della Provincia di Teramo, questi hanno dovuto superare tutte le fasi previste dall’iter burocratico ed il nulla osta del Ministero dell’Ambiente prima della gara che, secondo le ultime previsioni politiche, potrebbe far iniziare i lavori sugli argini dei fiumi nella primavera del 2014.

Nel frattempo, però, resta la paura dei cittadini ed in particolare dei giuliesi residenti nella zona tra la SS16 e la foce del fiume Salinello che guardano critici i pochi lavori effettuati sugli argini dopo l’alluvione del 2011. Infatti oltre ai lavori di pulizia dei ponti da alberi e rifiuti rimasti bloccati per un anno circa sui pilastri e rimossi autonomamente dai Comuni di Giulianova e Tortoreto, l’unico altro intervento visto fino ad ora è stato quello effettuato nel 2012 dalla Provincia di Teramo con 60mila euro.

Un intervento che non permette certo i residenti di dormire sonni tranquilli. Infatti non è stato certamente risolto il problema causato dalla curva del fiume che si trova tra il ponte stradale e quello pedonale sul versante nord e che causa una corrente perpendicolare e conseguente erosione all’ argine giuliese quando il fiume si ingrossa; inoltre, le pale meccaniche si sono limitate a ricompattare l’argine sul versante sud con la terra raccolta dal letto del fiume stesso, non tenendo in considerazione gli scogli di cemento che in precedenza si trovavano sistemati ordinati all’ interno per ridurre l’azione di erosione della corrente di acqua.

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