SANT’OMERO, NUOVE SALE PARTO CHIUSE

Terminate a giugno 2014 e inaugurate a febbraio 2015, le nuove strutture dell’ospedale restano ferme
Di Cinzia Rosati
Fonte Sinapsi News
Le nuove sale parto dell’ospedale di Sant’Omero, a tre mesi dall’inaugurazione, restano chiuse e inattive. Dopo il taglio del nastro, lo scorso 28 febbraio, le strutture sono ancora con i battenti chiusi. Una cerimonia, tenutasi al Val Vibrata, in cui sono intervenuti numerosi sindaci, rappresentanti della Regione (l’assessore alla Sanità Paolucci), dirigenti Asl (tra cui il direttore generale della Asl di Teramo Roberto Fagnano), il vescovo Michele Seccia: tutti entusiasti per un reparto, quello di Ostetricia e Ginecologia, fiore all’occhiello della sanità teramana e regionale. Del resto, la realizzazione di nuove sale, tra cui una per il parto in acqua, e di una nuova sala operatoria dedicata, la possibilità per le donne di scegliere l’epidurale e vivere in maniera più consapevole un momento fondamentale della propria vita, non può che essere considerato un’eccellenza sul territorio. E l’apertura avrebbe dovuto rappresentare il modo migliore per festeggiare i trent’anni dell’ospedale, inaugurato il 5 maggio 1985.
Ma l’orgoglio si è ben presto trasformato in vergogna, poichè le nuove strutture sono da tre mesi non operative. A lanciare l’allarme è stato Alberto Pompizi, ex sindaco di Sant’Omero e storico promotore di tante battaglie in favore dell’ospedale di Sant’Omero e per la buona sanità in Val Vibrata.
«Per quale motivo – si domanda Pompizi – le nuove sale parto, pronte da otto mesi e inaugurate da tre restano ancora chiuse?».
Una domanda a cui finora non è stata data risposta. L’ex sindaco di Sant’Omero pone anche l’accento su un’altra opera incompiuta al Val Vibrata: la realizzazione di un parcheggio con 100 posti auto ancora non terminato: «In virtù di un aumento dell’affluenza di utenti e visitatori all’ospedale di Sant’Omero – spiega – si è resa necessaria
la realizzazione di nuovi parcheggi. Ebbene, dopo due anni dall’inizio dei lavori l’opera non è ancora terminata».
In molti hanno chiesto pubblicamente a politici e dirigenti Asl spiegazioni di quanto sta accadendo all’ospedale di Sant’Omero: tra questi la dottoressa Desiree Del Giovine, medico di base a Colonnella e presidente uscente della Cpo provinciale di Teramo. Del Giovine ha lanciato un appello affinchè i dirigenti Asl (il direttore generale RobertoFagnano in primis) forniscano risposte pronte e soluzioni immediate.
Da indiscrezioni pare che siano due gli ostacoli che impediscono l’apertura delle nuove sale parto: uno di natura essenzialmente burocratica (mancherebbero alcuni certificati di competenza di uffici regionali), e l’altro relativo ai tagli del personale. Più facile dunque superare il primo intoppo, meno il secondo. Per far funzionare le nuove sale parto servirebbero infatti almeno 4 ostetriche e una equipe medica dedicata all’assistenza delle donne nel parto indolore.
Ma con i tagli previsti nella riforma della Sanità e il blocco delle assunzioni risulta problematico fornire a stretto giro di tempo il personale necessario. Perché allora inaugurare una struttura nonostante i problemi irrisolti che ne impediscono l’apertura al pubblico?
Resta inoltre una valutazione da fare, ed è quella dei numeri. Con i suoi 850 parti all’anno il Val Vibrata è secondo al Mazzini di Teramo, dove se ne contano 950. L’apertura delle nuove sale parto e i servizi offerti richiameranno anche donne dalle vicine Marche, contribuendo ad abbattere la mobilità passiva. L’attenzione al momento resta dunque molto alta e le sollecitazioni delle ultime settimane presuppongono risposte della politica da fornire in tempi brevi.
Qualcosa intanto pare muoversi: lunedì 18 maggio una commissione della Asl ha effettuato un sopralluogo presso le nuove sale parto, assicurando che l’iter per l’apertura sarà rapido. E se l’aspetto burocratico sembra in via di risoluzione, resta da dirimere la questione legata all’impiego del personale non solo nelle sale parto, ma nell’intero
nosocomio.
«Chiediamo, stante l’avvicinarsi della stagione estiva, – ha affermato il sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii – una maggiore attenzione verso il nostro ospedale che troppo spesso negli anni passati è stato oggetto di ridimensionamenti organizzativi. Riteniamo invece che proprio in questo periodo sia necessario garantire una sufficiente copertura di personale e di risorse visto l’aumento degli utenti provenienti dalla costa vibratiana»