La raccolta differenziata esiste davvero ?
A cura di Giovanni Lattanzi
Se non sarà tra qualche mese, sarà entro fine anno, ma la TARES, la nuova tassa comunale sui rifiuti, arriverà, e sarà una mazzata. Si parla già del 30% in più, e quando il governo fa trapelare una anticipazione del genere vuole dire sta preparando l’opinione pubblica a ben peggio. Si inizia a far girare la voce del 30% in più – “ma non è sicuro” – quindi la gente si urta, impreca, ma poi finisce per attendere, dato che non è per il momento, e finisce per dimenticare. Però ha acquisito il fatto che si pagherà di più. Quando paga, paga. Poi, dopo qualche mese, uno dei tanti TG ci dirà che a conti fatti non era il 30%, ma il 40% o forse il 50%… chi sa mai quanto era? Comunque abbiamo pagato. E tutti, dopo aver imprecato ancora, taceranno e dimenticheranno, fino al nuovo pagamento.
Ma la domanda che nessuno si pone è: perché dobbiamo pagare di più per l’immondizia? Ufficialmente nessuno lo spiega, e dato che nessuno lo chiede, nessuno spiega. Il sospetto fondato è che la TARES, come l’IMU, serva solo a far arrivare soldi nella case dei comuni: dargli un nome e uno scopo apparente serve solo a rendere meno offensivo il prelievo. Partiamo dal fatto che la tassa sull’immondizia non si paga per quello che si produce realmente (come in altri paesi), ma in base a stime relative a superficie abitativa e numero di residenti; secondo loro tre persone in un monolocale producono meno spazzatura di tre persone in una villa.
Quindi è palese che il sistema serve a permettere ai comuni di calcolare in anticipo quanto riceveranno dalla tassa, e non a far pagare i cittadini in maniera onesta. Ma il vero punto della questione è: se prima pagavamo x per lo smaltimento indifferenziato della spazzatura – e lo smaltimento si paga a Kg – perché adesso che dappertutto è in vigore la “raccolta differenziata” paghiamo addirittura di più? Per la differenziata ci impongono – pena multe terribili, con vigili che aprono i sacchetti e verificano il contenuto cercando poi le prove per incastrarci – la fatica e il disagio di avere tanti secchi diversi in casa e separare pezzo pezzo i rifiuti, tenendo alla mano la tabella che distingue il verde dal blu, e uscendo ogni sera con un sacchetto diverso.
Ma se la differenziata serve davvero a ciò che viene ci detto, ossia recuperare (riciclandoli e rivendendoli) metallo, vetro, plastica e carta dai rifiuti, e ridurre allo stesso tempo notevolmente la frazione che va in discarica (quella che costa), la tassa smaltimento rifiuti dovrebbe crollare. Invece aumenta. Perché? Ve lo siete mai chiesti? Forse perché la differenziata non serve a quel che ci dicono? Non è che quella spazzatura che dividiamo con tanta fatica viene poi gettata ugualmente tutta assieme in discarica, perché la lobby dei proprietari di discariche non vuole guadagnare di meno e il sistema del porta a porta serve solo a creare centinaia di “posti di lavoro” a spese nostre? Un amico mi disse: “Non so se poi riciclano davvero, però vuoi mettere quante gente fai lavorare col porta a porta”. Ma se la parte riciclata viene davvero separata e venduta, quei soldi a chi vanno? Perché non riducono il costo al cittadino? Qualcuno gioca sporco?
Il dubbio è forte e la gente dovrebbe pretendere spiegazioni dalle amministrazioni su questo tema. Vorrei vedere pubblicati i bilanci della gestione della spazzatura, voce per voce, conto per conto. Vorrei poter visitare gli impianti, vedere con i miei occhi i materiali separati, sapere quanto rendono, quanti dipendenti ci sono, chi li ha assunti, come…
