IL GUERRIERO FA RITORNO A SANT’OMERO
A cura di Martina Di Donato
Il guerriero di Acquaviva riportato alla luce dopo un attento restauro
Ieri 1 febbraio presso l’ex Chiesa Ss. Annunziata (Sala Marchesale) di Sant’Omero si è tenuta la presentazione del guerriero di Acquaviva ritrovato presso la campagna di Santa Maria a Vico e che torna in luce dopo un attento restauro da parte della Remac di Giulianova, commissionato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Teramo.
Il manufatto costruito in Ioanella, una pietra calcarea, risale probabilmente al 1400. Si tratta di un monumento sepolcrale come si evince dalla posizione distesa, dalle mani giunte e dagli occhi chiusi. La funzione ipotizzata è quella di un sarcofago posto a terra oppure di catafalco monumentale appeso alle pareti di una Chiesa e potrebbe trattarsi di un capitano di ventura o di un vassallo, certamente un componente della famiglia degli Acquaviva (sul petto è possibile ammirare il leone rampante, emblema della famiglia) stabilizzatasi ne pressi di Garrufo già nel ‘300. Il ritorno potrebbe avere, quindi, come doppia valenza anche quella di ritorno in patria, anche se la provenienza e l’originaria sede rimangono incerti.
Alla cerimonia hanno partecipato lo storico dell’arte Francesco Tentarelli che ha ridato valore artistico all’opera, il sopraintendente BSAE Elisa Amorosi, il presidente regionale del Fai Massimo Luca Dazio e il sindaco di Sant’Omero Alberto Pompizi, che oltre a dichiarare la sua soddisfazione per la realizzazione di questo straordinario evento ha espresso la volontà a incrementare il fermento culturale già presente a Sant’Omero.
L’opera rimarràà esposta all’interno della Sala Marchesale
Dopo anni di noncuranza finalmente questo tesoro riuscirà’ a ritrovare il giusto valore.