IL FUTURO (INCERTO) E LA LEGGE DI STABILITA’2014

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Ecco come il governo doma la crisi

 Alessandra Di Giuseppe

iStock_000016969438MediumCon la legge di stabilità 2014, (l. 27 dicembre 2013 n. 147, entrata in vigore il 01/01/2014, concernente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato), il Governo ha messo in campo una serie di provvedimenti per rilanciare l’economia del Paese.

La manovra affronta i due principali fattori di criticità del sistema produttivo: l’alto costo del lavoro e la difficoltà di accesso al credito.

Gli interventi volti all’abbassamento del costo del lavoro riguardano la riduzione delle tasse per le imprese attraverso deduzioni Irap e maggiori risorse per i lavoratori mediante diminuzione del costo del personale per i nuovi assunti a tempo indeterminato a partire dall’anno di imposta 2014 nonché riduzioni dei premi e contributi Inail, (la Legge prevede la restituzione completa del contributo addizionale ASPI 1,4% nel caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato).

A tal fine è stato istituito il Fondo per la riduzione della pressione fiscale che utilizza le risorse derivanti dalla spending review per il biennio 2014-2015 e le risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale. L’aspetto che interessa maggiormente le piccole e medie imprese è l’accesso al credito. Il credit crunch, ovvero la stretta creditizia, dalla fine del 2011 ad oggi, ha registrato una tendenza in diminuzione di circa l’8%, vale a dire oltre 70 miliardi. Va sottolineato in primis che la legge di stabilità ha istituito il Sistema Nazionale di Garanzia (S.N.G) tra i quali vi è il Fondo di Garanzia per le PMI.

Le piccole e medio imprese potranno beneficiare di finanziamenti a rischio zero garantiti dallo Stato. I beneficiari sono: le imprese femminili, ovvero società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne, società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai 2/3 a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno 2/3 da donne, le ditte individuali gestite da donne, che operano nei settori dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi; imprese sociali, ovvero PMI che esercitano principalmente un’attività economica finalizzata alla produzione o allo scambio di beni o servizi di utilità sociale ed iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese.

Per accedere alle garanzie e controgaranzie del Fondo Centrale bisogna rivolgersi ad un istituto bancario, avere i requisiti di cui sopra; le operazioni consentono una copertura massima dell’80% per un importo fino a 1,5 milioni euro in caso di garanzia diretta del Fondo, mentre può raggiungere i 2,5 milioni in caso di controgaranzia concessa da una Confidi o altra fonte di garanzia accreditata.

Le operazioni interessate dalla garanzia del fondo sono:

  1. Operazioni con copertura massima del Fondo fino all’80%
  2. Sostegno alle imprese che vantano un credito dalle Pubbliche amministrazioni
  3. Operazioni finanziarie di durata superiore a 36 mesi
  4. Operazioni finanziarie per il consolidamento delle passività
  5. Operazioni sul capitale di rischio

Secondo aspetto, ma non meno importante, tra i provvedimenti legislativi adottati per il 2014 è il potenziamento dell’ACE (acronimo di Aiuto alla Crescita economica) che prevede la possibilità di dedurre dal reddito netto dell’impresa una percentuale di utili reinvestiti o di nuovi capitali investiti. In altre parole è un’agevolazione introdotta per ridurre le tasse sulle imprese che si finanziano con capitale proprio.

La legge di Stabilità 2014 ha aumentato le aliquote rispetto agli anni precedenti:

  • periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014: aliquota al 4%,
  • periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015, aliquota al 4,5%,
  • periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, aliquota del 4,75%.

La legge di Stabilità prevede, inoltre, la rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni. Questo provvedimento permette alle imprese di far valere la loro reale patrimonializzazione e avere una maggiore base sulla quale calcolare gli ammortamenti.

A sostegno del credito all’esportazione sviene finanziato, con 200 milioni di euro, il Fondo di dotazione del Mediocredito centrale.

Incrementato di 100 milioni di euro per il 2014 e di 50 milioni di euro per il 2015 il Fondo per la crescita sostenibile che dispone lo stanziamento di 50 milioni di euro, nel 2014, altri 50 nel 2015 e 100 milioni di euro nel 2016 per finanziamenti agevolati, nella forma di contratti di sviluppo, per i settori industriale e turistico.

Novità, poi, per le aggregazioni di imprese dei settori della manifattura sostenibile e dell’artigianato digitale: la legge, infatti, istituisce un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro sia per il 2014 e che per il 2015, destinato a sostenere le imprese unite in Associazione temporanea di imprese (ATI), o Raggruppamento temporaneo di imprese (RTI).

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