Alla scoperta dei segreti de “li tailì di Ancarano” con la signora Nella

0

Farina, uova e tanta passione sono i semplici quanto genuini ingredienti che la signora Nella, al secolo Gaetana D’Angelo, mescola con abile maestria per preparare i suoi celebri “Tagliolini” famosi in molti ristoranti della Val Vibrata.

Un’abilità che la signora Nella mette a disposizione di tutti con diversi corsi sull’arte di preparare il vero tagliolino di Ancarano.

Un’arte che Gaetana ha saputo prendere e mettere da parte fin da giovanissima grazie agli insegnamenti di una signora del paese, che le ha svelato i trucchi per la preparazione dei tradizionali “tailì della Madonna della Pace”, l’unica minestra in brodo di gallina, maiale, castrato e magro che si mangia con la forchetta.

Una tradizione, come ci spiega Severino, il figlio di Nella,  nata dalla legenda della statua della Madonna della Pace. Infatti dopo il furto della preziosa opera realizzata da Silvestro Dell’Aquila nel 1490, una vecchietta la ritrovò fra dei rovi e, con solo la sparra in testa la riportò in paese. Un paese che già allarmato per la perdita del proprio simbolo di adorazione, accolse la vecchia signora con grande sorpresa e gioia preparandole una minestra delicata e sostanziosa allo stesso tempo per ringraziarla e ristorarla dalla fatica.

Nacquero cosi i famosi tagliolini, e da allora ogni domenica di ottobre più vicina al 22 in occasione della festa della Madonna della Pace, tutte le famiglie di Ancarano preparano “li tailì della Madonna” ed ancora oggi è una delle maggiori ambizioni per ogni paesana il saperli fare sottilissimi e lunghi.

Con l’acquolina in bocca e tanta attesa per mangiare i mitici tagliolini di Nella, non poteva di certo mancare un caloroso abbraccio a Severino che ci ha accolto affettuosamente e ci ha affascinato con i suoi racconti entusiasmanti sulle tradizioni della Val Vibrata.

 

Condividi e seguici anche su :

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *