Vertenza Betafence: domani presidio a Teramo e fiaccolata a Giulianova

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Betafence, Zennaro: “Tavolo fermo al Ministero, tenere alta attenzione”

155 fiaccole torneranno ad illuminare la richieste alla CARLYLE, il fondo di investimento proprietario di BETAFENCE  di rivedere le proprie scelte.

 

 

TORTORETO Venerdì 21 agosto sono previsti due appuntamenti di lotta per la vertenza BETAFENCE di Tortoreto.
La mattina, dalle 10.30, in concomitanza con un incontro che la delegazione sindacale avrà con la Prefettura, si terrà un presidio di lavoratori in largo San Matteo a Teramo.
La principale richiesta che verrà avanzata nel corso del confronto, sarà quella di sollecitare il Ministero dello Sviluppo Economico affinché l’incontro previsto per il 1° settembre avvenga in presenza. Non è possibile discutere temi delicati e tecnici come il piano industriale, le logiche speculative dell’operazione, la delocalizzazione ed il futuro del sito produttivo, dallo schermo di un computer. Sarebbe troppo semplice per i rappresentanti della
proprietà sottrarsi al confronto.
Lavoratrici e lavoratori sono persone in carne ed ossa e chi ha deciso che una speculazione vale più delle loro vite, deve almeno metterci la faccia. Così come va garantito il diritto, a chi rischia di perdere il posto di lavoro, di far sentire la propria voce con un presidio da tenersi davanti il Ministero durante l’incontro.
Alle 21, invece, in piazza del Mare a Giulianova, all’ingresso del molo nord del porto, le 155 fiaccole torneranno ad illuminare la richieste alla CARLYLE, il fondo di investimento proprietario di BETAFENCE di cui è responsabile italiano Marco De Benedetti, di rivedere le proprie scelte.
Un sito industriale con produttività e redditività così alte non può essere chiuso e sacrificato sull’altare di una speculazione finanziaria che darà benefici solo a investitori e manager che, in una fabbrica, non hanno mai messo piede.
La lotta per i 155 lavoratori della BETAFENCE e per i 150 dell’indotto va avanti, perché nessuno può essere lasciato indietro. Una lotta che dovrà coinvolgere tutte e tutti, cittadine e cittadini e rappresentanti istituzionali e politici del territorio che hanno a cuore il futuro della provincia e del Paese.

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