“VENERE” IL PRIMO STABILIMENTO BALNEARE GIULIESE

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venere03di Marco Calvarese

Quando si parla di spiaggia ed ombrelloni a Giulianova, non si può fare a meno di pensare immediatamente allo stabilimento balneare Venere, autentico punto di riferimento per il turismo balneare da ormai 139 anni, 104 dei quali interessati dalla gestione della famiglia Flagnani che ha iniziato a gestirlo dal 17 luglio 1910, in tempo per vederne pubblicata una riproduzione nell’edizione del 1922 ed in quella del 1932 del Vocabolario della lingua Italiana Nicola Zanichelli, come illustrazione della parola “spiaggia”.

La storia dello stabilimento balneare più antico di Giulianova, e certamente in buona posizione anche nella classifica di quelli più antichi d’Italia, inizia il 3 ottobre 1873 con lo stanziamento di fondi (500 lire) da parte dell’allora amministrazione comunale per la realizzazione del progetto dello stabilimento dell’architetto Vincenzo Cantalemessa di Ascoli Piceno, concluso nel 1875.

Il primo slancio turistico e, quindi, anche dello stabilimento fino a quel momento guardato forse con un po’ di distacco dai giuliesi che non ne comprendevano ancora il valore sociale, si ha nel 1884, quando la realizzazione della tratta ferroviaria Teramo-Giulianova, trasforma la cittadina rivierasca in punto di riferimento di un turismo balneare che vedeva ancora le spiagge divise per sesso e forti limiti imposti da pudore e legge.

Nel 1901 la gestione del Venere passa nelle mani di Andrea Bucci che, 3 anni più tardi, la cede a Sante Cicchetti e Antonio Lattanz; il 17 luglio 1910 è la volta di Flaviano Flagnani che ne rileva la gestione assieme ad un suo predecessore, Andrea Bucci, e Giulio Federici.

Durante la Seconda Guerra Mondiale la struttura, a quei tempi ancora costituita come palafitta, viene smontata e requisita quasi completamente per essere utilizzata come materiale bellico, infine nel 1947 una violenta tromba d’aria compromette completamente lo stabilimento e la famiglia Flagnani decide quindi di realizzare una costruzione in muratura che resiste ancora oggi al tempo ed è gestita dall’ultima generazione dei Flagnani, Bianca e Domenico.

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