Selta Tortoreto, cancelli chiusi e vigilanza armata: salta lo sciopero alla rovescia

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Selta Tortoreto, cancelli chiusi e vigilanza armata: salta lo sciopero alla rovescia

I lavoratori volevano entrare simbolicamente in azienda per produrre come in una normale giornata lavorativa, così da evidenziare chiaramente chi rema contro il sito abruzzese

TORTORETO Cancelli chiusi alla Selta e vigilanza armata. Questa mattina era previsto lo “sciopero alla rovescia” organizzato da Fim Cisl e Fiom Cgil di Teramo , degli 80 dipendenti per chiedere il rilancio del sito produttivo teramano.

“Chi ha paura dei lavoratori?-dichiara Mirco D’Ignazio Cgil Teramo- la Selta ci accoglie con la vigilanza armata”.

I lavoratori volevano entrare simbolicamente in azienda per produrre come in una normale giornata lavorativa, così da evidenziare chiaramente chi rema contro il sito abruzzese e chi, invece, vuol far di tutto pur di mantenere l’occupazione. In attesa della definizione della procedura di amministrazione straordinaria, infatti, con la gestione delle cassa integrazione, l’azienda sta tentando di attuare, sotto traccia, il piano di ristrutturazione ipotizzato a gennaio: gli stabilimenti di Roma e Piacenza stanno man mano riprendendo l’attività mentre in quello teramano continua un utilizzo quasi esclusivo dell’ammortizzatore sociale. Dopo i presidi davanti la Regione Abruzzo, la Prefettura e la Provincia di Teramo, oltre al partecipato corteo del 2 marzo, quello del 26, sarà l’ennesimo momento di mobilitazione dei lavoratori Selta, e con essi dell’intero territorio provinciale, per evitare che la provincia di Teramo continui a perdere lavoro, reddito, professionalità e diritti.

 

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