Sanità Val Vibrata, assemblea a Corropoli: “Ridateci i primari all’ospedale di Sant’Omero”

La cittadinanza, però, non resta a guardare. In poche settimane sono state raccolte oltre 1.200 firme a sostegno dell’azione del Comitato
CORROPOLI – Prosegue la mobilitazione a difesa dell’ospedale di Sant’Omero. Ieri sera, nella sala dell’ex cinema di Corropoli, si è svolta la quinta assemblea pubblica organizzata dal Comitato Sanità Pubblica Ospedale Val Vibrata, un gruppo apartitico nato con lo scopo di monitorare la situazione del presidio sanitario e sensibilizzare la cittadinanza.
“È un percorso difficile, ma necessario – ha spiegato la presidente del Comitato, Anna Pagnottoni –. Stiamo chiedendo all’ASL di Teramo di tornare indietro sulle delibere che hanno già declassato il reparto di ostetricia e minacciano ora anche la chirurgia.Declassare l’ ospedale di frontiera che non ha fatto debiti”Oggi la asl motiva la riduzione con il fatto che non trovano medici che sono disposti a venire a Sant’ Omero.
Ma l’ospedale di Sant’Omero fa numeri, nonostante abbia meno personale rispetto ad altre strutture:
– Il pronto soccorso di Sant’Omero registra circa 30.000 accessi l’anno pur avendo solo 132 posti letto ma può contare su appena 5 medici, mentre l’ospedale di Teramo ne ha il doppio.
– A Sant’Omero i medici sono circa la metà rispetto a Teramo, con una carenza strutturale che riguarda più reparti.
– Negli ultimi due anni, su 60 medici in organico, ben 27 sono andati in pensione e solo 13 sono stati sostituiti.
– Il reparto di pediatria può contare su soli 4 medici, distribuiti su 3 turni, mentre a Teramo ce ne sono 10.
L’ospedale di Sant’Omero, definito“modello”, conta oggi solo 2 UOC (Unità Operative Complesse) contro le 8 di Sulmona, nonostante quest’ultima struttura registri numeri inferiori.
Il rischio concreto, secondo i rappresentanti del Comitato, è che il declassamento porti sempre più cittadini della Val Vibrata a rivolgersi agli ospedali delle vicine Marche, con conseguenze economiche per l’Abruzzo legate alla cosiddetta mobilità passiva.
“Nel nel 2024 vi sono stati 620 parti, allo stesso livello di quelli di Teramo, che sono stati 640- ma si è voluto comunque tagliare il reparto con la soppressione dell’ unita operativa complessa – denuncia Pagnottoni –. È una scelta incomprensibile che mette a rischio anche la chirurgia, un reparto già oggi in difficoltà”.
La cittadinanza, però, non resta a guardare. In poche settimane sono state raccolte oltre 1.200 firme a sostegno dell’azione del Comitato, che ribadisce il proprio carattere apartitico, nonostante l’appoggio di alcuni esponenti politici locali, in particolare del centrosinistra. Erano Presenti il consigliere regionale del Pd Dino Pepe e Elvezio Zunica Presidente Italia Viva Teramo.
A sollevare le criticità è stato anche il dottor Di Biase, medico con 35 anni di servizio: “Ogni UOC è associata la figura del Primario, un punto di riferimento essenziale per gli altri medici e per l’intero ospedale. Il Primario garantisce qualità assistenziale, formazione continua e contribuisce all’identità stessa della struttura”.
Nel dibattito è intervenuto anche Elvezio Zunica, ricordando che il declassamento dei due primari su 4 è partito con la legge regionale del 2023, votata anche da alcuni consiglieri eletti in Val Vibrata: D’Annuntiis e Di Matteo . “I sindaci non sono uniti come un tempo, pesano le appartenenze politiche. Ma se non si svegliano loro, lo faranno i cittadini con le firme e le proteste”.