A cura di Virginia Cichetti

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foto3foto di Francesco NasiniDomenica mattina, sole e freddo artico; appuntamento ad Alba Adriatica con Francesco Nasini, “cacciatore” di alberi monumentali, che ci accompagnerà in un breve tour della Val Vibrata alla scoperta dei suoi maestosi patriarchi verdi.

Lo troviamo all’ ombra di una quercia imponente, prima tappa del nostro giro. Francesco è un cacciatore di alberi ma anche di storie, testimonianze e racconti che gli sono legati : dopo anni di ricerche e viaggi attraverso tutta la regione, nel dicembre 2012, vede la luce il suo libro “Grandi alberi d’Abruzzo, storie e leggende di 108 patriarchi verdi”. Cinque sono gli esemplari della Val Vibrata menzionati nel volume, tutte querce secolari, due delle quali nel comune di Alba Adriatica.

La prima pianta che osserviamo si trova in via Roma, ha una circonferenza di 480 centimetri ed un’altezza stimata di circa 20 metri. La sua storia è relativamente recente dato che si ipotizza non abbia più di un secolo di vita. Nonostante la sua “giovane” età, quest’arbusto raccoglie in eredità la storia di un altro esemplare poco lontano, più anziano e ormai morente. La pianta in questione si trova in località Casasanta, vicino allo stadio, ha una circonferenza di circa 430 centimetri ed è ormai invasa da insetti e calabroni. Se ne può ancora ammirare il tronco malato, da cui traspira il fascino di una storia antica (forse 3/400 anni) ed una leggenda che è tutt’ ora un mistero. Fra gli abitanti della zona è diffusa la credenza che quando la casa natia della Madonna fu portata a Loreto, gli Angeli fecero una sosta qui, poggiando la santa abitazione fra i rami della quercia. Il luogo è noto anche come Il Casone ed è forte qui la devozione per la Madonna di Loreto, festeggiata il martedì di Pasqua.

Proseguiamo per Controguerra, in contrada San Biagio, dove è un’alta quercia (circa 22 metri) il cui tronco misura 450 centimetri di circonferenza. Pare che quest’albero sia cresciuto in maniera spropositata nell’ arco di poco più di un secolo. La sua caratteristica era un grosso rigonfiamento alla base (rimosso recentemente), probabilmente causato dal passaggio dei mezzi agricoli sulle radici.

A Sant’ Egidio, al confine con le Marche, c’è una splendida quercia dalle lunghe radici, alta 24 metri, il cui tronco sfiora i 473 centimetri che è stata testimone di alcuni avvenimenti accaduti durante l’ultima guerra. Sembra che i tedeschi si accamparono proprio sotto questo albero, nascondendo l’artiglieria sotto le sue chiome e legando i cavalli al tronco. Con il tempo l’arbusto ha riassorbito i ganci in metallo fissati dai militari, celandoli per sempre sotto la sua dura corteccia.

L’ultimo patriarca verde della Vibrata è sito in località Case Alte di Sant’ Omero, è una quercia dal tronco enorme (circa 570 centimetri), la cui età è stimata oltre i 400 anni. Il suo proprietario è in lotta ormai da anni per la sopravvivenza della pianta, indebolita da agenti atmosferici e parassiti che la stanno lentamente portando alla rovina.

Terminato il giro resta addosso un senso di rispetto nei confronti di queste opere pazienti della natura, che tanto hanno visto e tanto hanno vissuto, con le radici salde alla loro terra e i lunghi rami rivolti al cielo, come solo un anziano patriarca saprebbe fare.

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