Fonderia Abruzzo: D’Alfonso promette 60 mila posti di lavoro ma la droga fa male

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Di Adriano Ippoliti

imageCapiamoci, con questo articolo non intendo attaccare nessuno e tantomeno ne faccio una questione di colore politico ma quando vedo commettere sempre gli stessi errori mi rendo conto che ci vorrebbe un intervento shock per dare una bella scossa e risvegliare le persone che vivono ancora in uno stato di trans.

Spero che il mio contributo possa aiutare a far riflettere, perché è questo l’unico scopo dell’articolo.
Sabato 9 luglio ho partecipato all’evento “Fonderia Abruzzo” che si è tenuto presso la Fortezza di Civitella del Tronto. Location spettacolare, tanta gente, diversi gazebo, il palco e un caldo africano al limite della sopportazione.

Mi concentro subito ad osservare le persone intorno a me per capire in che posto mi trovo. Di imprenditori teramani ne sento e vedo veramente pochi, anzi, se non fosse stato per la presenza dei rappresentanti politici locali, avrei scommesso di trovarmi in un’altra provincia. La cosa però non mi preoccupava molto.

Ciò che invece mi preoccupa è il modo in cui ancora oggi si continua a fare impresa e politica . Da un lato vedo imprenditori che per crescere ed essere competitivi si illudono di avere ancora bisogno di una certa politica, quella che è sempre pronta a darti la dose di metadone, i soldi pubblici. Dall’altra parte invece vedo la politica che promuove i soliti slogan, associando i finanziamenti pubblici a nuovi posti di lavoro e alla crescita del mercato.

Personalmente lavoro nel settore della comunicazione e del marketing oramai da più di 20 anni e ciò che da piccolo mi veniva fatto notare come un mio difetto, oggi è diventato un vero pregio. Ho la buona abitudine di rimanere in silenzio, di osservare e di ascoltare le persone, prima di parlare.
Ascolto gli imprenditori per capire le loro esigenze, i loro problemi, ogni santo giorno, e negli anni ho avuto a che fare con aziende di almeno 40-50 settori diversi, in Italia e all’estero.
Le aziende non hanno bisogno di soldi per creare posti di lavoro. Le aziende hanno bisogno di potersela giocare ed essere competitivi nel proprio settore.

Se lo sono già, non ne hanno bisogno a prescindere perché possono e devono camminare con le proprie gambe. Se invece non sono competitive, allora è un bel casino ! L’azienda non diventa certo più competitiva con i soldi pubblici. Con questa azione non si fa altro che DROGARE IL MERCATO, perché i posti di lavoro creati sono quasi tutti “temporanei” e finiti i soldi finisce il gioco, e siamo punto a capo.
Immettere in questa maniera soldi pubblici nel mercato privato equivale a doparlo, creare una bolla di sapone che subito dopo scoppierà, significa illudere gli imprenditori di avercela fatta, di essere usciti da questa maledetta crisi, che poi crisi non è affatto. Il mercato è semplicemente cambiato e le regole sono diverse rispetto a ieri.

Prima lo capisci e prima reagisci.

Si sta ripetendo lo stesso identico errore commesso durante il boom della crescita economica italiana.fonderia abruzzo-idee-val vlibrata life vvl video magazine
Guardiamo il caso Val Vibrata, quanti imprenditori sono rimasti in piedi ?
Ma chiediamoci, quanti imprenditori veri esistono sul territorio ? Essere imprenditori non significa possedere una Partita Iva. Dire che ci sono “N” mila Partite Iva non è per forza un dato positivo. Potrebbe voler dire che ci sono migliaia di persone indebitate e che non sanno come uscirne.
Il territorio locale, ma anche nazionale, ha bisogno di formazione, ma parlo di formazione di qualità, fatta da gente che si è sporcata le mani e che magari ha imparato anche da errori fatti sulla propria pelle, non certo da “bocconiani” catapultati in un mondo che sta avanti anni luce rispetto a ciò che gli è stato insegnato nelle aule.

Il mondo del business oggi cambia con una tale rapidità che le cose che vengono insegnate nelle scuole e nelle università, sono in gran parte già obsolete. Ma di cosa stiamo parlando ?
Ogni volta che un azienda decide di assumere un dipendente, che sulla carta dovrebbe essere qualificato, in realtà deve investire ulteriore tempo e denaro per formarlo a proprie spese, e questo non va bene. Vi assicuro che le opinioni che raccolgo in merito sono identiche per tutti gli imprenditori.

Siamo veramente sicuri di voler evitare spreco, cattedrali nel deserto, investimenti a pioggia? Vogliamo tagliare la testa al toro nel rispetto della trasparenza e della meritocrazia ?

Credo allora che la politica non debba più immettere soldi pubblici nel mercato privato per creare assunzioni “fittizie”, credo invece che i soldi debbano essere spesi in maniera responsabile per GARANTIRE I SERVIZI INDISPENSABILI . Scuole, viabilità, sanità, formazione scolastica e professionale, aiutare gli imprenditori a crescere come persone e insegnare loro a condividere le problematiche che incontrano. Già questa sarebbe la più grande innovazione degli ultimi 40 anni. Lo so che non fa molto clamore come slogan politico, ma tanto se moriranno le aziende moriranno anche i posti di lavoro che oggi sbandieriamo.

Agli imprenditori mi sento di dare un unico consiglio. Finiamola di aspettare che ci diano il solito calcio di rigore per vincere la partita, tanto poi se non lo sappiamo tirare…

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