Di Alessandra Di Giuseppe

E’ possibile con il “contratto di rete”, uno strumento innovativo per la crescita delle nostre imprese

Rete ed innovazione: sono questi i giusti ingredienti per superara la crisi?

In un mercato sempre più globalizzato, per poter fronteggiare realtà imprenditoriali agguerrite e di grandi dimensioni, le piccole e medio imprese devono coalizzarsi.

Oggi, infatti, sopravvive chi è meno piccolo.

Prima della legge 33/2009, che ha introdotto in Italia il contratto di rete, le uniche forme di aggregazione tra imprese erano il contratto di società o di consorzio, A.T.I., R.T.I, joint ventures, il contratto di franchising ed altre. Il contratto di rete è uno strumento molto più flessibile, capace di adattarsi alle esigenze di imprese di ogni dimensione e settore, che combina due concetti fondamentali: collaborazione imprenditoriale sugli stessi programmi e mantenimento dell’autonomia imprenditoriale.

Per realizzare il programma di rete le parti contraenti possono istituire un fondo patrimoniale comune, che è soggetto a  vincolo di destinazione.

La crescita dimensionale attraverso le reti consentono al piccolo imprenditore di uscire dall’isolazionismo, di rinunciare ad una concorrenza sfrenata cambiando la visione del fare impresa.

I motivi per optare per il contratto di rete sono di natura fiscali, finanziari ed amministrativi.

Sul piano fiscale, con provvedimento del 14 giugno 2013 l’Agenzia delle Entrate ha previsto un’agevolazione consistente nella sospensione d’imposta della quota di utili d’esercizio destinata al fondo patrimoniale comune o al patrimonio finalizzato alla realizzazione dello scopo comune, per le imprese che abbiano aderito a un contratto di rete. L’agevolazione riguarda il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012.

La normativa prevede semplificazioni per l’accesso al credito nonché per l’accesso ai contributi con un unico procedimento per le imprese aderenti più snello e veloce.  I modelli di reti d’impresa sono due: Rete verticale: aggrega aziende che condividono interessi legati a tutta la filiera produttiva, con obiettivi di consolidamento e responsabilizzazione. Rete orizzontale: raggruppa piccole aziende che si uniscono in rete per superare l’ostacolo della scarsa visibilità e del basso potere di negoziazione. Il contratto può essere redatto non solo per atto pubblico o scrittura privata autenticata ma anche per atto firmato digitalmente con mera firma digitale o con  firma elettronica autenticata da notaio o da altro pubblico ufficiale e trasmesso agli uffici del Registro delle Imprese attraverso un modello standard tipizzato.

Secondo uno studio effettuato sul campo da InfoCamere da aprile 2010 ad oggi il contatore delle reti segna bel 995 accordi siglati, per un totale di circa 5000 imprese operanti nei settori dell’edilizia, sanità, tessile e nuove tecnologie. I vantaggi riscontrati nell’immediatezza sono l’integrazione e lo scambio di know-how, il potenziamento della capacità innovativa, forza contrattuale, competitività ed efficacia di penetrazione commerciale sui mercati.

 Secondo gli ultimi dati, 8 imprese su 100 sono a Milano, due contratti su tre hanno tra tre e nove imprese. In Lombardia sono 1300 le imprese aderenti ad una rete; a seguire Emilia-Romagna con 714 imprese e Toscana con 579.

Anche in Abruzzo, il contratto di rete è stato preso in considerazione per essere al passo con il mercato ed è nata la prima rete di imprese denominata “Polo dell’Alta Moda” nell’Area Vestina, prima rete in Italia del Sistema Moda e,  di recente, sulla scia del successo del primo è nata un altro contratto di rete a Pescara, denominato “Partners for Value”,  stipulato tra aziende operanti nei Servizi ad alto valore aggiunto alle imprese.

Il 21 ottobre è scaduto, inoltre, il bando per l’internazionalizzazione delle reti di impresa, finanziato con 2 milioni di euro del P.O. FSE 2012/13, finalizzato ad accrescere le opportunità di accesso ai mercati internazionali delle imprese abruzzesi operanti nei settori agroalimentare, meccanica, efficienza energetica e moda.

 In questa fase di grave crisi economica le imprese devono imparare a col­lab­o­rare tra loro per soprav­vi­vere e per essere com­pet­i­tive.  Il cam­bi­a­mento è la flessibil­ità.

In Val Vibrata, al momento. non esiste una rete di imprese; il contratto di rete potrebbe essere lo strumento adatto per affrontare mercati sempre più competitivi, consentendo alle imprese di mantenere la propria autonomia.

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