L’ARTISTA CHE FA RIFIORIRE “NATURE” MORTE

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di Stefania Mezzina

Mariano Moroni accosta scarti dell’”homo faber” facendone opere immortali

 Gli oggetti di scarto qualche volta prendono vita e suscitano interesse e piacere a chi li guarda. Succede a chi “osserva” Mariano Moroni, eclettico artista di Nereto di fama internazionale che dipinge da oltre 40 anni e contemporaneamente, da oltre 35, esercita l’attività di architetto e designer. Alle sue mostre si possono ammirare scarti metallici divenuti elementi di un paesaggio, oppure capi di abbigliamento che spiccano e si integrano con un paesaggio marino. Bisogna entrare nello spirito di questo sognatore per soddisfare la propria curiosità sulle sue scelte dove la fantasia si colloca bene nel piacere visivo.

Come nascono le sue opere e perché questa passione per gli oggetti vissuti?

“Cerco nei cantieri, nella quotidianità, nei laboratori, nelle fabbriche. Questi oggetti trovati, vissuti, consumati, fanno brillare nella mia mente l’idea creativa. Materie che ripropongo sul piedistallo dei quadri,  per raccontarne il nuovo status. Un’operazione che supera il concetto del ready made di duchampiana memoria, perché nel mio fare gli oggetti diventano “altro”, composizioni di materie leggere, aeree, sospese talvolta nel bianco. Le mie opere hanno la pretesa di dare spettacolo, come in un racconto teatrale, e l’uso di oggetti comuni o scarti di produzione, elevati ad opere d’arte, hanno lo scopo di instillare emozioni e rompere l’indifferenza che spesso pervade la quotidianità. Il risultato è il lasciarsi affascinare o sfuggire all’interesse”.

Moroni espone e ottiene riconoscimenti in Italia e nel mondo. L’elenco è lunghissimo: tra i più rilevanti, è stato selezionato in concorso dal Peggy Guggenheim Collection di Venezia, ha esposto al PAC, al Palazzo della Triennale di Milano, J.K.J. Center di New York,  Museo dell’Ara Pacis di Roma e 54° Biennale di Venezia. Collabora con note aziende italiane, creando installazioni e complementi d’arredo. Con Cordivari Design, eccellenza abruzzese leader nel mondo per la produzione di radiatori in acciaio inox, per il progetto del termo arredo Giuly ha vinto il prestigioso premio di design “ iF International design Award 2014”. Le sue opere di design sono state esposte nelle maggiori città italiane e a Parigi, Francoforte, Londra, Osaka, New York. Nel 2014 è tornato ad esporre a Nereto; la sua mostra personale, “Fantapaesaggi”, è coincisa con l’inaugurazione della “White Hall Factory”, organizzazione no profit collocata nell’ambito del suo atelier neretese.

Foto Lara Ricci

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