IL GIOCO SPORCO DEI RIFIUTI ABBANDONATI

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Rifiuti abbandonati a Campli: scattano le multe. Agostinelli "tolleranza zero"

Di Marco Calvarese

A Colleranesco immondizia disseminata fra i campi coltivati

colleranescoB2rifiutiIsolaDiscaricheGiulianova28nov2013_0175_resizeMentre la discarica di Grasciano ed i 6 Comuni del consorzio Cirsu annunciano pubblicamente di viaggiare verso una nuova primavera nella raccolta dei rifiuti della provincia di Teramo, non accenna a diminuire sul territorio il fenomeno delle discariche abusive che minano l’ambiente e l’immagine della città di Giulianova. Il fenomeno ormai rappresenta una vera e propria piaga. Capita di trovare immondezzai a cielo aperto tra Tortoreto ed Alba Adriatica sulla strada che collega internamente i cimiteri delle due località; capita la stessa cosa anche sulle strade che costeggiano i fiumi della provincia di Teramo, come il Salinello, il Tordino, il Vibrata ma anche tutti gli altri, creando pericoli reali alla salute dei cittadini, dato che il percolato prodotto termina nei corsi d’acqua, nelle falde acquifere ed anche in mare.

DSCF0016_resizeUn pericolo reale che qualcuno sembra avvertire: infatti in una delle più grandi discariche abusive che si trova nella zona industriale di Giulianova, a Colleranesco, su di un terreno campeggia già da molto tempo un cartello con una scritta rossa che avvisa “Campo Avvelenato”. Sposti lo sguardo di poco e trovi, paradossalmente, una decina di arnie per le api che fanno sorridere pensando a che cosa potrebbe essere scritto sull’etichetta dei vasetti di miele prodotto . Proprio su questa area, l’amministrazione ha deciso di chiudere le sbarre che limitano l’accesso alle vie del lungofiume, sistemando mucchi di terra per ostruire il passaggio e ponendo cartelli che minacciano multe salate per gli sporcaccioni che verranno sorpresi dalla videosorveglianza ad abbandonare rifiuti.

Un intervento certamente apprezzabile ma forse tardivo e poco efficace. Infatti da tempo la zona è completamente invasa di rifiuti e, qualcuno forse pensando di liberare spazio per nuova immondizia o risolvere in questo modo il problema, nell’ultimo periodo ha anche ritenuto di incendiare vaste aree, disinteressandosi della presenza di vaste coltivazioni di insalata che potrebbe finire anche nel suo piatto.

isolarifiutiIsolaDiscaricheGiulianova28nov2013_0018_resizeAd aggiungere un pizzico di paradosso a tutta questa situazione, c’è anche il fatto che, proprio in una zona molto vicina alla discarica abusiva, è stata realizzata da molti anni una isola ecologica che, mentre attende di essere aperta per accogliere i “rifiuti ingombranti”, appare sempre più provata dal tempo e –  c’è da scommettere – si dovranno affrontare nuovi costi per sistemarla.

Le discariche abusive giuliesi non si fermano però alla sola Colleranesco ma interessano anche la panoramica via Cavoni che percorre tutta la collina della città e collega il Santuario della Madonna dello Splendore a Marina di Mosciano.

colleranescorifiutiIsolaDiscaricheGiulianova28nov2013_0135_resizeSu questa strada, fino alla forte pioggia delle scorse settimane, si poteva trovare una vera e propria “zona franca” dove la discarica abusiva era arrivata a dimensioni esagerate, sommergendo anche il cartello “vietato scaricare rifiuti”, fino ad interessare i campi coltivati, il canale di scolo delle acque piovane che si trova nella zona (ostruito durante le piogge), ed in parte anche la sede stradale occupata da ogni tipo di rifiuto (televisori, radio, divani, mobili di ogni genere, bottiglie di vetro materiale edile e tanto altro ancora, compreso alcune lastre di eternit).

Una situazione difficile da risolvere, dato che risulta praticamente impossibile monitorare costantemente zone periferiche o incaricare la polizia municipale di setacciare i rifiuti abbandonati a caccia di prove che condannino i trasgressori. Un’idea per scoraggiare gli incivili e metterli alla berlina ci sarebbe. E arriva dalla Provincia di Napoli che aveva ideato un deterrente molto particolare: stilare un elenco pubblico con i nomi di tutti coloro che si sono resi colpevoli di smaltimento abusivo e mancato rispetto della raccolta differenziata.

 

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