FISA E CORNO DEL MAESTRO CHE MUOVE L’ARIA
Sergio Capoferri e il suo amore per i due strumenti del folck
Di Stefania Mezzina
Sergio Capoferri, 45 anni e 41 di musica: il suo sogno da bambino era di impossessarsi della musica, di farla sua, principalmente suonando la fisarmonica; poi è arrivato il corno, ma le sue mani e la sua anima sono padroni di qualunque strumento e quel bambino ha trasformato passione e sogno nella sua professione; oggi realizza progetti e concerti nel nome della melodia popolare e della grande tradizione classica, nelle Marche, in tutta Italia e in Europa. Dovunque, affinché il suo suono, la sua musica, l’espressione della sua arte, possano raggiungere il pubblico.
Una passione nata a 4 anni, sui campi di proprietà del Conte Saladini Pilastri, a San Benedetto del Tronto, coltivati dal padre Francesco proseguita nell’impegno come autodidatta, tra i concorsi di paese, sino ai Corsi di Perfezionamento con il M° Fisarmonicista Frederic Gerueot, e con il M° Salvatore Accardi.
Da cosa prende spunto la sua passione per strumenti così inusuali tra i giovani, come la fisarmonica e il corno?
“Nella mia famiglia erano patiti di musica popolare; mia nonna e mio zio suonavano il cembalo e quest’ultimo era anche appassionato di organetto. Loro suonavano nei momenti di aggregazione contadina, alla vendemmia e ai raccolti in genere: io avevo 3 anni, quando chiesi a mio padre di suonare alla festa dell’uva di Spinetoli. Ricordo sempre con piacere, ma all’epoca per me si trattò di uno scherzo che mi fece disperare, quando i miei zii, convinti che il mio fosse un capriccio di bimbo, mi illusero di aver commissionato per me un organetto alla ditta Armando Ianni di Giulianova. Fu proprio la mia disperazione che convinse mio padre ad assecondare la mia reale volontà di suonare.
Una passione che hai coltivato con un lungo impegno negli studi?
“Il mio primo insegnante è stato un autista innamorato dell’organetto e della fisarmonica e a 4 anni mi esibii in piazza a Fermo: suonavo l’organetto e siccome il pubblico non mi vedeva, mi fecero salire sopra un tavolo. A 7 anni ho iniziato gli studi classici, sempre con la fisarmonica, con la professoressa Anna Maria Pirozzi, all’Istituto Bozzoni di San Benedetto del Tronto, l’attuale Vivaldi, e suonavo con i gruppi, tra gli adulti, alle gare di organetto. A 8 anni ho iniziato a partecipare con successo ai concorsi di fisarmonica. A quei tempi lo studio della fisarmonica non era riconosciuto e così mi consigliarono di frequentare un corso di strumenti antichi, cioè il corno; nel frattempo avevo imparato a suonare da solo la tromba. Con il suono del corno è culminato il mio amore per la musica”.
L’amore per il corso ti fece sceglier di non andare in Francia a suonare la fisarmonica?
“A 13 anni e per 3 anni ho frequentato corsi di perfezionamento organizzati dal Conservatorio “Santa Cecilia” presso l’istituto della Scuola di Norcia, con il M° Fisarmonicista Gerueot: fu lui a chiedermi di andare a suonare in Francia, ma io lo feci sporadicamente, in quanto mi ero già appassionato al corno. Uno strumento studiato a Roma, con il M° Accardi (1° Corno Solista dell’ Orchestra del Accademia Nazionale Santa Cecilia).
Cosa vede nel suo presente e nel suo futuro?
“Il presente è un passato recentissimo, il mio impegno in Germania, per quattro concerti nel territorio di Colonia, con il quartetto “Mantice”, fiati e chitarra, dove abbiamo proposto un originale mio arrangiamento del Concerto per corno e orchestra di Mozart, e dove abbiamo suonato anche musica barocca con le fisarmoniche. In passato ho suonato anche in Danimarca, Francia, Austria e Cecoslovacchia. Il mio futuro è il progetto che ho in animo di sviluppare con l’Orchestra Riviera delle Palme fondata a San Benedetto del Tronto e con questo obiettivo ho avuto un primo approccio al Ministero dei Beni culturali, a Roma. Se andrà in porto, l’orchestra composta da 34 elementi, secondo i fondi disponibili, come già accaduto, con formazioni tipo Decimino, Ottetti, farà parte di un progetto che coinvolgerà 22 comuni. Un progetto che si svilupperà con un ulteriore concerto dell’Orchestra Riviera delle Palme nel 2015, a San Benedetto: il primo, come solista, mi ha visto in scena con Edda Dell’Orso, cantante scelta da Ennio Morricone, e con il marito Giacomo, pianista e compositore dell’Orchestra Kramer. Inoltre, per accrescere la sensibilità verso lo studio di questi strumenti eccezionali intendo organizzare una serie di concerti per solista: voglio trasmettere ai più piccoli la stessa passione suscitata in me dalla musica”.
“Organizzare una orchestra sinfonica provinciale, che coinvolga anche gli archi, e mettere in scena nuovamente, con l’Orchestra Riviera delle Palme, il concertone già allestito a San Benedetto in occasione dei 150 anni dell’Unità di Italia”.
Il maestro Capoferri svolge anche attività didattica, presso l’Istituto Materno “Divino Amore” a San Benedetto, collabora con la Corale “Riviera delle Palme ed è Direttore di esecuzione e responsabile del progetto con la Tekne Junior Orchestra di Ascoli Piceno, oltre a scrivere brani per i bambini.