Duccio e Sandria Di Monte, la passione per l’arte

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Opere Di Monte

opera Di MonteA cura di Paolo Gatti

Un padre e  una figlia che incrociano la propria strada e i propri destini nell’ arte. Duccio e Sandria Di Monte in un’insolita intervista doppia, ci accolgono nella loro abitazione tra quadri, sculture e ceramiche.

Quando ha avuto inizio il tuo percorso artistico?

Duccio: Il mio primo incontro con l’arte risale a quando avevo sette anni e dopo la piena del fiume Vibrata giocavo con il fango a mo di scultore, poi ricordo che a 11 anni rimasi stupito e incantato dinanzi ad un quadro di P. Gauguin che mi ritrovai casualmente in mano. Furono soprattutto i colori a colpirmi, così iniziai a dipingere. Sono autodidatta da sempre.

Sandria Di MonteSandria: Sono figlia d’arte e sono stata sempre educata alla percezione dell’estetica e ad affinare il gusto, inconsciamente immagazzinavo nozioni da mio padre e dalle mostra che visitavo in Italia e all’estero.  Nasco ceramista presso l’Istituto d’Arte di Castelli per poi frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Urbino e Scienze e Conservazioni dei Beni Culturali, adesso insegno Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico G.Peano di Nereto.

Cosa vuoi comunicare attraverso la pittura/scultura ? Cosa utilizzi per creare le tue opere?

Duccio : Mi piace disegnare quello che vedo ed usare tutto ciò che trovo per strada o in spiaggia, poiché sono gli oggetti stessi con la loro vita a rendere vera e animata l’opera. In molte mie opere compare il mare e i colori giallo e blu, e vari oggetti e materiali che mi piace definire pieni di vita come sassi, legna, cannelli, vetro, stoffa e ossa di seppia.

Sandria: Sono molto legata alla memoria, utilizzo la fantasia distaccandomi dall’ oggettività, cerco di reinterpretare il ricordo in base al mio stato emotivo. Baso il mio lavoro sull’ utilizzo di plastica, stucco, ossi di terra e ferro che considero mezzi per esternare la mia creatività.

Ti ispiri ad alcuni artisti o movimenti in particolare? Quali?

Duccio Di MonteDuccio: Mi ispiro a ciò che vedo tutti i giorni, mi piacciono le cose pratiche, fatte dall’ uomo. Ammiro il movimento della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva ed ho grande stima di Rauschemberger che considero un’artista completo.

Sandria: Mi piace aggiornarmi e conoscere nuovi artisti ma non mi sono mai ispirata a qualcuno in particolare. Apprezzo molto il Futurismo italiano di F.T. Marinetti per la sua caratteristica principale: il dinamismo in ogni forma d’espressione, dalla pittura alla scultura passando per la serigrafia. Mi ispirano grande fascino e curiosità le opere Cubiste di Picasso e Braque per la loro capacità di frammentare e ricomporrete lo spazio. Mi piace molto anche Gianni Dova, pittore dello Stile informale.

Durante il tuo percorso di crescita artistica, hai avuto modo di esportare le tue opere anche all’estero?

Duccio: Ho conseguito riconoscimenti importanti come il Premio Nazionale di pittura (medaglia d’oro) nel 1972 a Marciano di Romagna, il Premio Nazionale di Pittura a Vasto (1972), il premio alla New Gallery di New York ; il primo premio ” Maestro del colore ” a Marina di Carrara ; Premio ” Il Nettuno Nuovo ” a New York nel 1982 ed infine il premio Expò a Bari nel 1989.Ho esposto le mie opere anche all’ estero. Nel 1972 a Darmstadt in Germania , nel 1973 a Sprendlinger, Francoforte,  a Dusseldorf ,  alla Galleria ” Amsterdam”; al Salon d’autumne de Paris nel 1982, al ” Paas International ” nel 1992 a Parigi, all’ Expo Arte di Siviglia e al” Produzentengalerie a Costanza ( Svizzera ).

Sandria : Ho partecipato all’Expò Arte di Bari nel 1989, alla Galleria Modigliani a Milano, all’Art Competition International Art Horizons a New York, al Paas International a Parigi nel 1992, all’Expò Arte a Siviglia, alla Realizzazione delle scenografie del “Sigfrido eroe senza paura” nel 1997, opera di R.Wagner , Loggione del Teatro della Scala ed infine a ” La notte dell’arte e della bellezza ” nel 2012 a San Benedetto del Tronto con presentazione di V. Sgarbi.

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