Il Rockabilly è un genere che oggi chiameremmo “old music” nato negli Stati Uniti attorno alla fine degli anni ’50.

Essendo una delle prime forme di Rock’n’Roll diffusa nel sud degli States subisce ragionevolmente una contaminazione dalla musica country, anche nota come Hillibilly: da qui il nome Rock’a’billy.

Lo stile si distingue dal Rock per i toni più aspri e ritmati e per la quasi totalità dei  musicisti dalla carnagione bianca a sottolinearne i natali “sudisti”. Altra differenza è lo Stroll, ballo di gruppo in cui i ballerini si dispongono in file (come nella danza country) e non uno di fronte all’altro come accadeva nel Rock’n’Roll.

Hanno fatto la storia del Rockabilly artisti come Carl Perkins con la canzone “Blue suede shoes”, considerata la prima del genere, e i più noti Buddy Holy e Roy Orbison.

Il Rockabilly ha subìto un calo di popolarità negli anni ’60 tornando in auge negli anni ’70, ’80 e resistendo fino ai giorni nostri con il revival creando una vera e propria sottocultura stilistica. Sono diffusissime le rivisitazioni del quiff (l’inconfondibile ciuffo del cantante Rockabilly) abbinato a chiodo, jeans e stivali o ancor meglio alle leggendarie Brothel Creeper (le scarpe di Elvis Presley per intenderci). Per le donne modello attuale ed inconfondibile è stata Amy Winehouse con la sua rivisitazione tatuata delle Pinup.

In Italia il revival Rockabilly è diffuso fra i molti amatori, cantanti note come Nina Zilli portano alta la bandiera dell’inconfondibile stile mentre artisti come Antonio Sorgentone restituiscono il piacere sopito di questo genere che ha scaldato gli animi di intere generazioni.

Per tutti gli adulti che hanno voglia di fare un tuffo nel passato e per tutti i giovani che vogliono divertirsi ascoltando buona musica da non perdere è l’appuntamento con Sorgentone and his Nightclubbers a Controguerra il 2 agosto.

 

 

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