10289934_272751262885464_1979285403709232286_nLa passione e la dedizione per la musica di quattro ragazzi che esprimono i loro sentimenti attraverso la musica.

Martina Di Donato

“A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”, così Italo Calvino scriveva ne Il Visconte dimezzato,  ed è vero, spesso quando si è giovani ci si sente inferiori di fronte al mondo e si fatica per riuscire a trovare la propria strada tra mille tentativi. Alessandro, Paolo, Luca e Gianmarco sono quattro giovani che stanno compiendo il loro percorso artistico e personale ed insieme formano i Julian.

Fantasiose ali e cappelli piumati, questo  è il loro “costume di scena” e così sono saliti sul palco neretese ieri sera. In una curiosa chiacchierata mi spiegano che formano un gruppo da quattro anni, la formazione attuale è composta da Alessandro: voce e basso, inoltre è lui che compone i testi; Luca, chitarrista; Paolo alla batteria, anche lui spesso si cimenta nella scrittura di pezzi e  Gianmarco, il più giovane, alla chitarra. Il loro nome ha molti riferimenti, ma uno su tutti è quello a Giulio, un loro caro amico. Nonostante questi quattro ragazzi siano anche studenti a tempo pieno, riescono comunque a trovare spazio per la loro grande passione che è la musica. Paolo mi dice: “ci incontriamo due volte a settimana per le prove, ma sempre dopo lo studio, per noi la musica è  una passione ma anche una valvola di sfogo”.

Alessandro, Paolo e Luca suonano insieme da sempre e nel corso degli anni hanno cambiato varie formazioni e sperimentato varie strade, hanno iniziato con le cover della band inglese Oasis, ma presto hanno sentito il bisogno di esprimersi attraverso i loro testi, che via via sono diventati sempre più intensi e profondi. Successivamente si è aggiunto Gianmarco. Il cambiamento è avvenuto sotto tutti gli aspetti: ai malesseri giovanili espressi nei primi testi adolescenziali a testi più significativi, in cui si esprimono il dolore con sfumature negative ma con uno scopo quasi catartico. Il loro obiettivo è quello di portate l’ascoltatore alla riflessione e alla reazione dagli stati più cupi che la vita dona.

Il gruppo ha influenze britanniche, si ispirano al post-punk degli Arctic Monkeys, ma anche a gruppi italiani come i Verdena e Subsonica. Il loro rock riflessivo è accompagnato da una musica pulita ed incisiva.

I loro progetti sono molti, dopo la passata registrazione di un EP si stanno concentrando sulla registrazione di un demo e altre idee che presto potrebbero prendere forma.

Incontro i Julian poco prima di salire sul palco, eppure le  loro menti sono lucide, quasi a contrastare quello che diceva Calvino, infatti sembrano non sentirsi incompleti e questo forse è frutto del duro lavoro che c’è dietro.

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