L’ARTE SCENDE IN PIAZZA
Due giornate all’insegna dell’arte in piazza Guglielmo Marconi. Gli artisti, provenienti da tutta Italia si sono ritrovati per esprimere il proprio mondo
di Martina Di Donato
Nelle giornata di sabato e domenica si è svolta a Nereto la prima edizione della “Festa dell’arte” a cui hanno partecipato artisti da tutta Italia. L’evento è stato organizzato dall’illustre artista neretese Francesco Perilli, creatore della celebre “Monumento al multiculturalismo” installato anche in Canada, in California, in Sudafrica, in Bosnia- Erzegovina ed in Cina.
Piazza G.Marconi, rigorosamente chiusa al traffico, in questi due giorno si è tinta d’arte, ed è questo lo scenario che Francesco Perilli si auspica di trovare tutti i giorni. “La mia speranza nella realizzazione di questa manifestazione era quella di creare, non solo oggi, ma sempre, un luogo di aggregazione sociale, afferma il maestro Perilli. I nostri giovani hanno bisogno di uno spazio dove potersi incontrare confrontare, un posto dove potersi esprimere liberamente magari attraverso l’arte in ogni sua forma; gli anziani invece hanno bisogno di un luogo dove poter passare del tempo. Il mio auspicio era quello di vedere questa piazza esattamente come è oggi, gremita di persone e non di automobili. E’ da questo presupposto che ha preso vita la prima edizione della Festa dell’arte”.
Organizzatore d’eccezione insieme all’artista Perilli è stato il grande critico d’arte Giorno Grassi, curatore della 54esima edizione della Biennale di Venezia che gentilmente ci concede alcune parole. La prima curiosità è quella della motivazione per cui uno dei più grandi critici e storici d’arte abbia deciso di curare l’organizzazione di una mostra in un piccolo paese a Nereto. La risposta arriva secca, esattamente come ci si aspetta da chi esercita l’arte del giudizio, Grasso infatti afferma: “Ho deciso di prendere parte alla realizzazione della mostra in primis per la grande stima ed amicizia che intercorre tra me ed il Maestro Perilli, perché si sta parlando di un vero maestro. Credo anche che sia un’ottima possibilità di visibilità per gli artisti. In queste due giornate abbiamo dato una grande chance a tutti coloro che riconoscono di saper produrre arte. Il livello dei partecipanti è buono, ma speravo nella presenza di molti più artisti.”
Sotto un sole settembrino ma ancora imponente ed il rintocco delle campane della chiesa di Santa Maria della Consolozione, Nereto sembra una piccola cittadina dove gli abitanti sono artisti di talento e bambini che si cimentano imitando i grandi.