LA GLOBALIZZAZIONE SUI BINARI DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI

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Alessandra Di Giuseppe

L’internazionalizzazione d’impresa rappresenta una strategia aziendale fondamentale per le imprese: rafforza la crescita e aumenta la competitività, consente di accedere ad una più ampia base di clienti. L’estero rappresenta ancora un passo difficile per le piccole imprese che spesso non dispongono delle risorse e dei contatti adeguati per conoscere le opportunità di affari. Internazionalizzazione non significa soltanto esportazione, ma è necessario un sostegno individualizzato alle Pmi.

internazionalizzazioneIl processo di globalizzazione è stato lento, progressivo e negli anni si sono formate figure altamente professionali strettamente connesse al commercio internazionale, che fanno da  supporto alle imprese che iniziano ad allacciare legami affaristici con Paesi esteri.

Molti imprenditori hanno pensato di adeguarsi inserendo nel proprio organico una risorsa selezionata sulla base del mero requisito linguistico, ma non è sufficiente per competere nel mondo globale del’economia. Altri elementi vanno affiancati alla mera conoscenza della lingua straniera:project management, marketing internazionale, studi di fattibilità e business planning, customer relationship, innovazione (vendite online etc.), fisco e finanza (iva intracomunitaria, procedure doganali, pagamenti internazionali, pax planning, controllo di gestione e rischio cambio, logistica ( trasporti internazionali), legale (marchi, brevetti e trasferimento know- how, normativa per gli appalti internazionali, contrattualistica internazionale e legislazione europea).

I contratti esteri sono una materia molto delicata;  un contratto internazionale redatto da un giurista competente che sappia affrontare qualsiasi tipo di mercato, che abbia la conoscenza delle clausole internazionali adatte a qualsiasi tipo di affare, semplificherebbe e renderebbe più sicuro il percorso verso i mercati globali di una impresa. La redazione del contratto necessita di grande accortezza e competenza poiché le clausole in esso inserite regolamenteranno ogni aspetto del rapporto, in primis la legge applicabile e la giurisdizione competente in caso di controversie.

Le problematiche connesse al processo di internazionalizzazione impongono il ricorso a figure professionali competenti e qualificate, come il giurista d’impresa, in grado di supportare l’imprenditore in qualsiasi scelta; figure non necessariamente strutturate all’interno dell’impresa; spesso sono le Camere di Commercio più lungimiranti ad occuparsi di formazione professionale e supporto alle imprese in questo settore. Gliglobo incentivi economici all’internazionalizzazione d’impresa sono piuttosto frammentari, dipende dalla politica economica regionale che ovviamente varia da Regione a regione, così può accadere che due imprenditori italiani si incontrino ad una fiera internazionale in un Paese estero e uno abbia il voucher regionale che gli copre tutte le spese e l’altro no.

Un altro aspetto fondamentale del processo di internazionalizzazione è rappresentato dagli investimenti che l’azienda deve realizzare per il suo sviluppo e dalle garanzie e assicurazioni del credito volte a tutelare l’impresa dai rischi legati  alla scarsa conoscenza della clientela dei mercati internazionali.. L’operatore principale che si occupa della gestione delle assicurazioni sui rischi commerciali è la Sace, l’ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’ente si rivolge a tutti gli operatori nazionali, agli esportatori ed investitori italiani all’estero e alle banche italiane, estere ed alle finanziarie non nazionali.

Recentemente la Sace ha creato un nuovo fondo per l’internazionalizzazione delle Pmi, “Fondo sviluppoexport” che oltre alla garanzia in favore di intermediari creditizi, il Fondo opererà anche attraverso formule finanziarie innovative: sottoscriverà, infatti, titoli obbligazionari emessi da imprese non quotate ma con vocazione all’export e allo sviluppo internazionale. Il fondo ha una dote di 350 milioni di euro che potranno essere stanziati anche dal Fondo stesso come investitore diretto.

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