IL BIOTOPO COSTIERO DI MARTINSICURO

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Seconda parte: le piante psammofile

A cura di Angelo Bruni – C.E.A. Scuola Blu – Martinsicuro

Riprendiamo il nostro racconto sull’ importanza delle dune costiere che, come illustrato nell’ ultimo articolo, rappresentano un patrimonio ambientale sempre più raro e quindi prezioso per i nostri litorali. Come rare e preziose sono le “piante psammofile” sul cui significato ci eravamo salutati lo scorso mese. Unione dei termini greci psammos e filos, il termine ci suggerisce che queste piante sono vere e proprie “amiche della sabbia”; si tratta infatti di specie vegetali che nascono e si sviluppano spontaneamente solo in ambienti costieri e sabbiosi.

Proprio in relazione a questa loro alta specializzazione ambientale, queste specie presentano una serie peculiare di caratteristiche che ne testimoniano la loro capacità di resistere a condizioni estremamente difficoltose. Stabilito che a proteggerci dall’ azione talvolta distruttiva delle onde del mare vi saranno le dune, proviamo ora ad immaginare di essere noi stessi una povera piantina in balia delle altre intemperie di questo ambiente.

Innanzitutto ci troveremmo ad affrontare, soprattutto in estate, picchi di temperatura elevati, in un ambiente che sappiamo già essere arido e quindi povero di acqua dolce. Inoltre il vento costiero, oltre a bombardarci di granuli di sabbia a tale velocità e in tale quantità da renderli abrasivi, ha le potenzialità per spazzarci via dalla nostra postazione. Insomma…vita difficile quella delle piante psammofile.

Eppure sono capaci di affrontare queste difficoltà in modi differenti: c’è chi assume forme basse, quasi schiacciate, per non dover affrontare la minaccia del vento, e c’è chi si ancora bene sul terreno con un apparato radicale profondo, che permette inoltre di recuperare l’acqua piovana assorbita in profondità dalla sabbia; c’è poi chi sviluppa fusti e foglie carnosi, ricchi di acqua al loro interno, o chi l’acqua della propria traspirazione la trattiene per mezzo della peluria delle loro stesse foglie.

Le piante psammofile non sono delle “sprovvedute” e sanno bene come difendersi dalle avversità. ricordiamo nuovamente che hanno inoltre la man forte delle dune, strutture che esse stesse hanno contribuito a formare, costituendo uno di quegli ostacoli fondamentali per la possibilità di accumulo della sabbia. Seppellita da una prima iniziale quantità di sabbia, la vegetazione risponde con una velocità di crescita tale da rimanere emersa e conseguentemente aumentare ulteriormente l’altezza di accumulo; in questo modo si instaura una sorta di gara tra duna e vegetazione, che si concluderà quando la duna sarà matura e si accorperà ad altre dune sviluppatesi nelle vicinanze fino a formare lunghi e continui cordoni sabbiosi.

Curiosi di sapere quali specie popolano il biotopo di Martinsicuro? Rimanete sintonizzati su queste frequenze.

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