A cura di Laura Grimaldi

Tradizione vuole che le ultime tre giornate del mese di gennaio (29, 30 e 31) vengano riconosciute come “giorni della merla”, ossia il periodo più freddo dell’anno. Se i tre giorni sono davvero freddi, allora la Primavera sarà bella, altrimenti essa arriverà tardi.

Si racconta di una merla perseguitata dal mese di gennaio che allora aveva 28 giorni. Gennaio, infatti, trovava divertente aspettare che la merla uscisse dal nido per cercare cibo così da ricoprire la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’ animale. Ella, stanca di questo comportamento, decise di  fare provviste per tutto il mese, ritirandosi poi nel suo nido. Il 28 la merla, credendo di aver raggirato Gennaio, uscì cinguettando per prenderlo in giro. L’offesa arrecata fu tale che il primo mese dell’anno chiese tre giorni in prestito a Febbraio e li utilizzò per scatenare bufere di neve, vento e pioggia.  La povera merla dovette trovare riparo in un camino, dove rimase fino a Febbraio e quando uscì dal suo nascondiglio si ritrovò con le piume tutte nere a causa della fuliggine, da allora i merli nascono neri.

Secondo il dizionario etimologico, invece, merlo deriverebbe da merulus ovvero dal diminutivo di merus, che significa “solo” in latino (da cui l’italiano “mero”). per cui i giorni della merla sarebbero i giorni della solitudine proprio in virtù delle loro basse temperature.

Nonostante i meteorologi registrano che in questi tre giorni non sempre le temperature sono le più gelide dell’inverno, ma si evidenziano altre giornate ben più fredde, ciò non potrà mai influenzare e modificare un qualcosa che le tradizioni portano fino a noi da sempre.

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